Viterbo – Diminuisce il numero dei morti, nonostante la pandemia di Covid. I dati dell’Istat sull’andamento dei decessi, relativi al periodo 1 gennaio – 31 ottobre 2020, per la provincia di Viterbo vanno in controtendenza rispetto al trend nazionale.
Nella Tuscia, infatti, l’istituto di statistica ha censito un calo pari a -2,2% dei decessi nel 2020 rispetto alla media dei cinque anni precedenti (2015-2019). Questo a fronte di una crescita su scala nazionale, confrontata sullo stesso periodo, del 9,8%.
Secondo i numeri, l’impatto del Covid sulla mortalità nella provincia di Viterbo non è quindi stato devastante, almeno fino a ottobre. Ma va anche detto che il dato della Tuscia è uno dei migliori d’Italia: percentuali più basse, infatti, si registrano solo a Catanzaro (-2,4%), Rieti (-2,6%), Salerno (-3%), Caltanissetta (-3,3%) e L’Aquila (-5,5%). Situazione ben diversa nelle province lombarde, con Bergamo che quest’anno ha contato un incremento dei morti rispetto al quinquennio precedente addirittura del 71,2%.
In termini assoluti, la provincia di Viterbo dall’1 gennaio al 31 ottobre 2020 ha registrato 3136 decessi, contro una media 2015-2019 di 3235,4.
L’indagine dell’Istat si ramifica anche a livello comunale e da qui emerge che il paese della Tuscia ad aver fatto registrare l’incremento più alto (in termini percentuali) di decessi nel 2020 è Faleria, con +66,7%. Seguono Latera (+55,4%) e Tessennano (+45,8%).
Dalla parte opposta della classifica c’è Arlena di Castro, che quest’anno, rispetto al periodo 2015-2019, ha potuto marcare un calo percentuale dei morti del 47,9%. Riduzioni sostanziose anche a Monterosi (-40,6%), Bomarzo (-34%), Capodimonte (-32,4%) e Graffignano (-30,6%).
La città di Viterbo ha contato 628 morti nel 2020 contro una media di 637,4. In termini percentuali, un calo dell’1,5%.
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