Montalto di Castro – Sindaco di Montalto di Castro sospeso dalla carica, Sergio Caci è stato assolto dalla Corte dei conti.
Sergio Caci
A fine novembre 2019 per Caci era scattata la legge Severino, dopo la condanna in primo grado a tre anni e due mesi per peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico. In attesa degli altri gradi di giudizio arriva la sentenza della corte dei conti.
È lui stesso a darne notizia su Facebook. “Care concittadine e cari concittadini – scrive Caci – ho appena appreso dai miei legali che la corte dei conti ha assolto me e l’ingegnere Paolo Rossetti dall’accusa di aver arrecato danno patrimoniale al comune di Montalto di Castro, per presunti lavori realizzati in un appartamento Enel (alloggio popolare).
Ciò che abbiamo sempre asserito durante il processo penale di primo grado, è stato riconosciuto dai giudici contabili”.
Il sindaco Caci è stato condannato in primo grado per dei presunti bagni “regalati” a un suo conoscente: circa18mila euro, sborsati dall’amministrazione, per realizzare due bagni in un appartamento, zona Case ex Enel.
Ora Caci riporta le parole dei giudici contabili: “…le spese di manutenzione straordinaria sostenute dal comune di Montalto per i lavori di ristrutturazione dell’appartamento condotta in locazione dal (nome) nell’agosto/settembre 2012, contrariamente alle prospettazioni attoree, non costituiscono un danno patrimoniale per l’ente locale”.
“Infatti – prosegue Caci – considerato che le spese di manutenzione straordinarie sono sempre a carico del comune, è risultato evidente che le accuse, presentate con denuncia dal segretario locale del Pd, convinto non so ancora da chi, non hanno avuto motivo di essere accolte dai giudici. Ringrazio la mia famiglia, i miei avvocati, gli amici, i colleghi di maggioranza consiliare e quanti di voi, in questi mesi, non hanno fatto mai mancare il proprio affetto. Come vi ho sempre detto, le sentenze non si commentano, ma si rispettano. Come rispetto il lavoro dei bravi magistrati. Con ogni evidenza questa decisione mi rende molto felice, anche se il sorriso non è mai venuto meno incontrando i vostri volti ed ascoltando le vostre parole di incoraggiamento”.
Poi Caci aggiunge: “Il presidente dell’Anci Antonio De Caro ha dichiarato: ‘Adesso basta con la caccia ai sindaci. Il sistema, ormai, vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione’. Lo prendo come spunto per aggiungere un appello al parlamento italiano: si faccia carico di questo problema, che spesso modifica in modo irreversibile il normale andamento della democrazia. Io sto con chi sulla bocca preferisce avere parole di perdono, invece che di vendetta. La giustizia, come vedete trionfa e continuerà a trionfare. Vi lascio con un pensiero di Nelson Mandela, l’ho letto al museo di Johannesburg dedicato all’apartheid, ma vale anche per chi fa politica: ‘Praticare l’odio è come bere veleno nella speranza che a morire sia il nostro nemico’”.
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