Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
    • Facebook
    • Twitter
    • LinkedIn
    • Google Bookmarks
    • Webnews
    • YahooMyWeb
    • MySpace
  • Stampa Articolo
  • Email This Post

Roma - Il capitano della marina militare indagato per spionaggio: “Non sono un traditore ma un uomo disperato, pieno di debiti e con una figlia malata”

Walter Biot era in contatto con i russi da 5 mesi, venduti 181 documenti top secret

Condividi la notizia:

Roma – Walter Biot era in contatto con i russi da 5 mesi e ha inviato al diplomatico russo Dmitrij Ostroukhov 181 foto, in gran parte classificati come “segreti” o “segretissimi”.

Walter Biot, capitano della marina militare, avrebbe fotografato con il suo cellulare i documenti per poi trasferirli sul suo computer e venderli a due diplomatici russi. A incastrarlo sarebbe un video, datato 25 marzo 2021, in cui lo si vede fotografare il computer per poi estrarre la scheda dal cellulare e spegnerlo. Le indagini stavano procedendo già da almeno cinque mesi.

Stando a quanto riportato dal Corriere della sera, si tratterebbe di “181 foto di materiale in gran parte classificato come ‘riservatissimo’ di cui 47 file ‘Nato secret’ classificati come ‘segreti’ “. Biot sarebbe stato avvicinato dai diplomatici russi durante un ricevimento in ambasciata e sarebbe stato reclutato. 


Walter Biot

Walter Biot


Dalle indagini degli inquirenti sarebbe venuto fuori che il capitano italiano e il diplomatico russo si incontrassero con una certa frequenza a Spinaceto, quartiere a sud di Roma, e gli scambi di materiale avvenissero all’interno della macchina del diplomatico russo. Un blitz dei carabinieri dei Ros ha portato all’arresto di Walter Biot, che ora dovrà rispondere alle accuse di spionaggio. Nella valigetta di Biot sono stati trovati 5mila euro in contanti. I due diplomatici russi, in servizio presso l’ambasciata russa a Roma, sono stati espulsi dall’Italia.

“Ho passato cose di poco conto, non ho passato segreti, non ho mai messo in pericolo l’Italia – avrebbe spiegato l’ufficiale – e non sono un traditore. Sono un uomo disperato, pieno di debiti e con una figlia malata”.

“Le modalità esecutive e la natura della vicenda – ha scritto la giudice per le indagini preliminari nel decreto di convalida del fermo – mostrano in maniera palmare l’estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azioni desumibili dai numerosi apparecchi utilizzati, dalle tempistiche e dagli accorgimenti adottati”.


Condividi la notizia:
2 aprile, 2021

                               Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY

   


 

Test nuovo sito su aruba container https://www.tusciaweb.it/grazie-al-dottor-chegai-e-al-suo-reparto-di-radiologia-diagnostica/