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Politica - Maria Rita De Alexandris, ex consigliera e presidente del consiglio lascia Viva Viterbo e si rimette in gioco

“Entro in Viterbo 2020, Chiara Frontini è l’unica alternativa”

di Giuseppe Ferlicca
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Maria Rita De Alexandris

Maria Rita De Alexandris


Viterbo – “Entro in Viterbo 2020, Chiara Frontini è l’unica alternativa possibile”. Un passato da consigliera, quello di Maria Rita De Alexandris. Una parentesi da presidente del consiglio comunale e anni di attivismo civico in Viva Viterbo, il movimento di Filippo Rossi, del quale, prendendo le parole della stessa De Alexandris: “Qualche mattone ho contribuito a mettere anche io”. Oggi quella casa nella sostanza non c’è più, ma lei aveva cominciato a uscirne già da tempo. Dal ballottaggio alle ultime elezioni comunali vinte dal centrodestra. “Quell’indicazione seppure non detta apertamente, per appoggiare Arena. Consiglio che io non ho seguito”.

Come mai ha scelto di aderire a Viterbo 2020, il movimento civico fondato da Chiara Frontini?
“Faccio un passo indietro – dice De Alexandris – da un po’ di tempo seguivo Chiara. Da un anno. Un mese fa ho deciso d’inviarle un messaggio per chiederle di parlare. È stata una lunga chiacchierata e mi sono trovata di fronte una persona diversa da quella che io conoscevo in consiglio comunale. Questa cosa mi è piaciuta parecchio. Il lavoro che porta avanti non è strumentale, ha una linea che mi piace e secondo me oggi è l’unica alternativa possibile a Viterbo”.

Viva Viterbo per lei è un capitolo chiuso?
“Ho amato Viva Viterbo, lo dico con sincerità. Ci ho messo tanto impegno, fin dal 2013 ed è stata un’esperienza entusiasmante. Adesso, però, con estremo rammarico, Viva Viterbo per me è una chat di amici, dove ci si parla, ci si fanno gli auguri. Giacomo Barelli segnala gli interventi in consiglio. Nulla di più. Una chat da cui, in coerenza con la mia decisione, sono uscita”.

Cosa resta della lista civica fondata da Filippo Rossi oggi?
“Il gruppo non c’è più. Filippo segue il suo progetto, che è più ampio, a livello nazionale. Rimane un gruppo di amici, con cui ho condiviso un bellissimo progetto e ci tengo a dire che non rinnego nulla di quanto fatto negli anni”.

Progetto bellissimo, ma cosa è successo?
“Alle ultime elezioni c’era un altro clima. È vero, non si possono sempre riempire le buche coi palloncini. Però si è andato perdendo il contatto con le persone, a favore di una comunicazione più via social. Io spesso mi sono trovata a girare da sola. Questo cambio l’ho sofferto, anche se ho continuato a girare. Capisco che non era replicabile quello portato avanti cinque anni prima, però ho assistito a una situazione molto sottotono”.

Poi c’è stato il ballottaggio tra Chiara Frontini e Giovanni Arena.
“Non c’è stato un appoggio diretto ad Arena – prosegue De Alexandris – ma un “consiglio” che io non mi sono sentita di seguire. Ho votato altro. Da lì in poi, ho notato un affievolimento. A un certo punto mi sono accorta che Giacomo scriveva in chat e io nemmeno gli rispondevo più”.

C’è tempo prima delle prossime elezioni comunali a Viterbo. Come mai ha scelto di aderire proprio ora a Viterbo 2020?
“Non mi piace arrivare all’ultimo, ma costruire qualcosa insieme. Ho parlato con Chiara e Alfonso Antoniozzi, penso di avere trovato quello che cerco, un gruppo attivo. Chiara ha potenzialità e io ci credo. C’è tanta energia e ha un progetto in cui io mi ritrovo. Del resto, non faccio un passaggio, tanto per dire, da +Europa a Fratelli d’Italia. Aderisco a una situazione vicina a me. Viva Viterbo era una lista civica e in Chiara io vedo la sola alternativa”.

Con il consigliere Giacomo Barelli ha parlato?
“Sì, politicamente non è d’accordo, umanamente mi ha detto fai come vuoi. A Filippo Rossi ho mandato un messaggio, sta altrove con i suoi progetti. Gli ho detto che avevo deciso e poi ho inviato un messaggio al gruppo, per spiegare”.

Come vede il centrodestra in comune?
“Li vedo sparpagliati e Giovanni Arena in grande affanno, ha grosse difficoltà. È una brava persona, ma il ruolo di sindaco richiede polso per controllare le situazione e lui non ne ha. La sua amministrazione si è trovata in mezzo alla pandemia e questo ha permesso di costruirsi un alibi per giustificare situazioni di stallo, quando avrebbe avuto modo di progettare per il futuro, con i fondi a disposizione. Ma bisogna avere idee per questo”.

È stata anche presidente del consiglio, era la sua prima esperienza, come lo è oggi per Stefano Evangelista. Come ritiene che stia portando avanti i lavori?
“A me questo ruolo è servito tantissimo. Studiavo come una matta. Ero in comune anche dieci ore al giorno, pure quando non dovevo. Ne sa qualcosa l’ex segretario comunale, che interpellavo continuamente. Come esperienza è stata limitata nel tempo, ma l’ho portata avanti nel modo in cui pensavo fosse giusto. Sull’attuale presidente non mi sento di giudicare. Si muove secondo le regole. A volte lo vedo un po’ di parte. Cosa che a me non sarebbe mai riuscita, per il mio spirito”.

In Viterbo 2020 com’è stata accolta?
“Devo dire, a braccia aperte da tutto il gruppo. Collaborerò e avrò modo di farmi conoscere, ma da subito e non magari, come dicevo, arrivando all’ultimo. Questa non è una decisione dettata dall’opportunismo. Ho ancora molta voglia di darmi da fare per Viterbo, una città che amo. Per scelta sono andata a vivere in pieno centro storico. Mio figlio lavora a Milano e qui tornerà per le vacanze, ma qui c’è il mio futuro e come quello di tutti i miei concittadini, vorrei che fosse il migliore possibile”.

Giuseppe Ferlicca 


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20 aprile, 2021

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