Pisa – Sono accusati di diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all’odio razziale, propaganda antisemita e detenzione illegale di armi da taglio e strumenti atti ad offendere. Sono otto minorenni di Pisa finiti sotto l’occhio della procura.
Polizia
L’indagine è partita dall’esame del cellulare di uno dei ragazzi, un 16enne, e avrebbe portato all’identificazione degli altri, che ora sono indagati dalla procura.
I controlli della polizia sono scattati durante un procedimento penale del 2019 – poi archiviato – per violenza sessuale che vedeva coinvolto proprio il 16enne. In quel frangente gli investigatori, analizzando il suo telefonino, avrebbero trovato immagini pedopornografiche con bambini costretti a subire atti sessuali. Dall’analisi del cellulare i tecnici della polizia sarebbero quindi riusciti a risalire all’autore dell’invio dei file, un altro 16enne, che in altri messaggi condivisi con il coetaneo raccontava di essere in possesso di mazze, bastoni e petardi proibiti.
Da qui sono scattate le perquisizioni domiciliari a su carico. Nell’abitazione gli agenti avrebbero trovato spranghe, bastoni, pugnali, la targa di un motorino rubato e numerosi petardi illegali.
Analizzando il computer e lo smartphone del giovane, i tecnici della polizia avrebbero scoperto una serie di immagini che ritrarrebbero il il giovane durante il compimento di atti vandalici in città, a volte commessi insieme ad altri coetanei. Inoltre, passando al setaccio le chat del ragazzo, sarebbe stato scoperto fitto scambio di conversazioni e file di neonati abusati, elaborazioni grafiche di deep-nude e foto di preadolescenti in pose erotiche. All’interno delle chat, gli investigatori avrebbero trovato anche frasi inneggianti all’olocausto e “meme” raffiguranti Adolf Hitler e l’Olocausto.
Sulla base delle indagini e delle ricostruzioni, oltre ai due 16enni sono stati indagati anche altri 6 minori, tutti residenti a Pisa e in provincia. Le accuso sono divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione all’odio razziale; per il 16enne destinatario della perquisizione domiciliare l’accusa è anche di detenzione abusiva di arma e ricettazione.
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