Roma – Dopo il confronto con i vertici dell’Unione Europea, per il premier Mario Draghi è arrivato il momento di portare il Recovery plan in parlamento. Oggi alle 16 presenterà il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla camera dei deputati, con replica prevista martedì mattina per dare ampio spazio al dibattito. Nel pomeriggio di martedì, alle 15, sarà alla prova del senato.
Mario Draghi
Il Piano italiano, che si ingerisce nel programma Next Generation Eu – il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione europea in risposta alla crisi pandemica – prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, e ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel consiglio dei ministri del 15 aprile. Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Il via libera da Montecitorio e Palazzo Madama di oggi e domani al piano non sarebbe in discussione, data la vasta maggioranza su cui il premier può contare, ma il suo discorso di presentazione è ugualmente atteso. Mario Draghi, come spiegano fonti di governo, farà innanzitutto appello alla “filosofia di fondo” che innerva le 337 pagine del Pnrr: la sfida è fare in modo che una volta sconfitta la pandemia, l’Italia torni a crescere.
Il Piano, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, include inoltre un corposo pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza. Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale.
Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali. Nel complesso, il 27 per cento del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10 per cento alla coesione sociale.
Il consiglio dei ministri per il sì definitivo al piano, secondo fonti di governo, potrebbe cadere giovedì.
Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY