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Civita Castellana – La gelata eccezionale d’inizio aprile ha colpito in maniera pesantissima il settore primario di tutta la provincia di Viterbo. A lanciare l’allarme è Marco Profili, presidente del comitato No Imu agricola di Civita Castellana, che parla di “danni enormi, in alcuni casi fino al 100% del raccolto”.
Perché questa gelata è stata così devastante?
“È stata una gelata eccezionale per due aspetti. Da un lato le temperature, con punte addirittura di -11 gradi, e dall’altro l’area più colpita, che è stata quella verso il Cimino: di solito la maggiore umidità fa sì che le gelate più forti siano nelle zone pianeggianti. Io non ricordo di aver mai assistito a un fenomeno del genere in questo periodo dell’anno”.
Ci sono colture che si sono salvate meglio di altre?
“No, l’attività agricola ha subito un colpo pesantissimo in tutta la provincia. Diciamo che nelle zone meno colpite la perdita sarà all’incirca del 70%, ma in alcuni appezzamenti si è bruciato l’intero raccolto, con ettari di piante che non produrranno niente. Un danno che si protrarrà anche l’anno prossimo, perché si è bloccato l’intero processo vegetativo della pianta. E il settore del seminativo forse è stato ancora più colpito di quello degli alberi da frutto. Alcuni colleghi agricoltori hanno compromesso addirittura le semine in serra”.
Perché il seminativo ha subito di più?
“Perché veniva già da un periodo di forte siccità, che stava facendo soffrire i germogli. Poi è arrivata questa gelata a dare il colpo di grazia. Tutte le colture che germogliano in primavera, come il grano, i cereali, l’erba medica, ma anche i carciofi e gli asparagi, vanno incontro a una stagione di bassissima produttività”.
E per gli ulivi e le nocciole?
“Ci sono ulivi che stanno perdendo le foglie, segno che il loro sviluppo si è arrestato e non riprenderà più, almeno per quest’anno. Ma per capire l’entità vera dei danni bisognerà aspettare la fine di maggio: il frutto che oggi, a vederlo dall’esterno, sembra essersi salvato, potrebbe in realtà essere stato compromesso all’interno e non proseguire la sua crescita”.
Come si può fare per ricevere un sostegno?
“Molti comuni, compreso quello di Civita Castellana, si sono attivati per richiedere un aiuto alla regione per calamità naturale, ma non sarà facile. Il governo nazionale ha puntato sulle assicurazioni private da far sottoscrivere ai singoli agricoltori. Solo che queste assicurazioni costano molto e hanno un iter talmente lungo e svantaggioso che molti produttori non riescono a sostenerle, così sono costretti a rischiare senza nessuna protezione. E anche i consorzi di difesa spesso funzionano in maniera assolutamente inadeguata”.
Quindi si può dire che siete in balia degli eventi?
“Esattamente, e non è possibile continuare così. La regione deve garantire un sostegno più affidabile all’agricoltura, il fattore del clima ha un’influenza troppo grande sul nostro lavoro e abbiamo bisogno di sistemi di protezione migliore”.
Alessandro Castellani
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