Viterbo – Uno sportello per l’accoglienza, per l’ascolto e per l’orientamento delle persone vittime di reato. Qualunque esso sia, senza alcuna distinzione. È Avire, il nuovo spazio inaugurato questa mattina in via Saffi, nei locali della provincia.
Un taglio del nastro che rappresenta un importante traguardo per la tutela e la vicinanza verso chiunque abbia subìto un illecito. Ma che è anche un fiore all’occhiello per la città di Viterbo: la sportello di stampo generalista è al momento l’unico presente nel Lazio e il terzo a livello nazionale.
Lo sportello Avire
Presenti all’inaugurazione tutti i rappresentati delle istituzioni e delle realtà che hanno contribuito alla sua realizzazione. “Oggi si apre per la città un nuovo capitolo – ha esordito il presidente della provincia Pietro Nocchi -, in cui le persone che sono o si sentono vittime di un qualsiasi illecito hanno un luogo di riferimento a cui rivolgersi per un’assistenza a 360 gradi”. Da quella legale fino a quella psicologica per far sì che “non diventino vittime una seconda volta – ha sottolineato – ma che siano accompagnate per mano nel percorso verso il recupero e la giustizia”.
Pietro Nocchi
E lo sportello, che offrirà assistenza in forma del tutto gratuita e riservata, non si rivolge solamente alle vittime di violenza domestica o violenza di genere, ma anche alle vittime di usura, di reati contro il patrimonio, di truffe. Di reati di qualsiasi forma. “E la particolarità è proprio questa – ha spiegato la presidente del tribunale Maria Rosaria Covelli, presente assieme al pubblico ministero Paola Conti –, perché si tratta di uno sportello di stampo generalista. Primo esempio nel Lazio e terzo a livello nazionale”.
Maria Rosaria Covelli
Lo spazio Avire si avvarrà della professionalità di educatori, di uno psicoterapeuta, di un mediatore penale, di un assistente sociale e di un giornalista. Aperto il martedì e il mercoledì mattina e il giovedì pomeriggio, garantirà a chiunque la massima discrezione. “Gli utenti – ha spiegato Maria Pia Giuffrida, presidente dell’associazione Spondé Onlus -, potranno entrare da un portone autonomo rispetto all’ingresso di Palazzo Gentili per appuntamento”.
“È motivo di orgoglio essere qui oggi a far conoscere al mondo una realtà così importante – ha sottolineato il sindaco Giovanni Arena, accanto all’assessora ai Servizi Sociali Antonella Sberna e alla consigliera comunale Lina Delle Monache -, la città, con il suo primo esempio regionale di sportello generalista diventerà faro guida per molti altri centri”.
Giovanni Maria Arena, Maria Rosaria Covelli e Pietro Nocchi
Avire è un progetto che coinvolge tutte le istituzioni firmatarie della convenzione del 21 maggio 2019, con la creazione di una rete sul territorio, coordinata e sinergica, tesa a garantire le persone vittime di reato, e la promozione di una cultura di rispetto dei lori diritti.
Alla convenzione partecipano anche la regione Lazio, i comuni capofila dei distretti sociosanitari ovvero Montefiascone, Vetralla, Nepi e Tarquinia, il consiglio dell’ordine degli avvocati di Viterbo, con il presidente Stefano Brenciaglia, la Asl di Viterbo con il direttore generale Daniela Donetti, la prefettura di Viterbo con il prefetto Giovanni Bruno e Fabio Vincenzo Geraci, la questura con il questore Giancarlo Sant’Elia, l’arma dei carabinieri con il colonnello Andrea Antonazzo, la guardia di finanza con il colonnello Andrea Pecorari, la casa circondariale di Viterbo con il direttore Annamaria Lo Preite, l’Uepe con il direttore Maria Biondo, l’ordine degli psicologi del Lazio con Laura Canulla, l’università degli studi della Tuscia con il rettore Stefano Ubertini.
Oltre al supporto psicologico, garantito attraverso incontri con professionisti del settore, le persone potranno essere guidate anche in un percorso legale. ”Per Viterbo è motivo di vanto avere uno sportello come questo – ha sottolineato Stefano Brenciaglia, presidente dell’Ordine degli avvocati della città -, perché rappresenta una garanzia di aiuto a 360 gradi alle vittime”.
Ma non solo, il coinvolgimento dell’università della Tuscia, in particolare del dipartimento di statistica, permetterà di veicolare tutti i dati che emergeranno per delineare la tipologia dei reati del territorio.
Maria Pia Giuffrida
Presenti anche il direttore sanitario della Asl Antonella Proietti e il direttore della casa circondariale di Viterbo Annamaria Lo Preite. “L’8 marzo 2016 è nato all’ospedale Belcolle lo sportello di accoglienza – ha sottolineato la dottoressa Proietti -, da quel giorno sono state 297 le donne accolte. Di queste, 125 hanno avuto un percorso di presa in carico, perché l’intervento non si esaurisce nell’accoglienza. E questo spazio andrà a rafforzare ancora di più un’attenzione fondamentale nei confronti di chi è vittima di qualsiasi tipo di reato”.
Alessandra Troncarelli
“Questa è una partita importante in cui tutti siamo giocatori – ha concluso l’assessora regionale ai Servizi Sociali Alessandra Troncarelli – il mio grazie più profondo va a tutti coloro che ogni giorno ci permettono di dare risposte sempre più immediate alla popolazione. La Regione fa le governance, ma poi per attuarle servono le braccia. Quelle braccia che oggi sono qui per raccogliere i frutti di tanto impegno”.
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