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Viterbo - Unitus - Lucia Ferrante (Percorso): "La vigilanza interna dell'università è arrivata e ci ha intimato di andarcene senza alcuna spiegazione" - La lista stava raccogliendo le firme per le prossime elezioni di ateneo - FOTO

“Università della Tuscia… sai che c’è, adesso la polizia la chiamiamo noi”

di Daniele Camilli
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Viterbo – “Sai che c’è, adesso la polizia la chiamiamo noi”. Lucia Ferrante è una studentessa di vent’anni dell’università degli studi della Tuscia che ieri mattina attorno alle 11 si è vista presentare di fronte il responsabile della sicurezza dell’ateneo, Augusto Sassara, che le ha detto di andarsene. Di fronte al no, chiaro e tondo, della ragazza, il responsabile della sicurezza ha chiamato la vigilanza interna. Vigilanza armata, intimando, a lei e a chi stava al banchetto elettorale della lista Percorso, di smobilitare subito e andarsene perché, come lo stesso Sassara ha ribadito, non avevano “l’autorizzazione dell’università” a stare lì e che quella era “proprietà privata”. Tutto questo, ieri mattina nel piazzale dell’ex facoltà di agraria, al Riello, Viterbo, di fronte alla Procura. 


Viterbo - Il banchetto della lista Percorso

Viterbo – Il banchetto della lista Percorso


A quel punto Lucia Ferrante ha chiamato la polizia, che è subito arrivata. La digos, che si occupa di questioni politiche. Gli uomini della questura, con loro anche il capo della digos Carlo Basile, hanno mediato tra le due parti e chiesto a Ferrante cosa intendessero fare con il banchetto, visto che la richiesta di stare all’interno del piazzale di agraria scadeva alle 13 ed era appena mezzogiorno. Ma soprattutto la digos ha garantito l’esercizio di un diritto democratico. Con Sassara che ha più volte rivendicato anche la “proprietà privata” dell’università. Dunque, il diritto di cacciare chi si vuole dal proprio spazio, anche chi sta esercitando un diritto politico nel pieno rispetto delle regole democratiche e della normativa anti Covid? Perché i rappresentanti di Percorso le regole anti Covid le hanno rispettate tutte, dalla prima all’ultima.


Viterbo - Unitus - Il responsabile della sicurezza Augusto Sassara

Viterbo – Unitus – Il responsabile della sicurezza Augusto Sassara


Non solo, ma pare anche che l’Unitus abbia già organizzato quanto meno un evento in presenza. Quindi, perché sollevare la questione del rispetto delle regole anti Covid, come ha fatto ieri mattina Sassara, quando gli studenti le hanno rispettate tutte e l’Unitus avrebbe anche già organizzato un evento in presenza? Dopodiché, era così necessario chiamare la vigilanza armata per far cacciare dal piazzale dell’università un banchetto formato da ragazze di vent’anni? Inoltre, chiamare una vigilanza armata cosa significa? Con quale autorità è stato fatto tutto questo? La proprietà privata di un’università pubblica? Quale, quella pagata con le tasse degli studenti e dei cittadini? Cosa intende, a questo punto, l’università per “proprietà privata”? La intende come quella di un’abitazione privata? Tipo la propria abitazione? La costituzione italiana, all’articolo 33, parla di autonomia, non di altro. “Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie – sta infatti scritto nella costituzione – hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi”… “nei limiti – prosegue il testo costituzionale – stabiliti dalle leggi dello Stato”.


Viterbo - Unitus - Il piazzale di agraria

Viterbo – Unitus – Il piazzale di agraria


Quando la digos ha chiesto a Ferrante cosa volesse fare, la ragazza prima ha valutato la situazione assieme al resto della coalizione, poi è andata dalla polizia e ha detto: “Noi non ce ne andiamo. Non possiamo accettare né la richiesta, né il comportamento dell’università. Fare il banchetto è un nostro diritto e intendiamo esercitarlo fino in fondo”. Sono inoltre previsti altri banchetti, fino al 3 giugno. La digos ha ascoltato, ha visto che era tutto a posto e ha salutato i ragazzi. Mentre le macchine della vigilanza si ritiravano assieme a Sassara.


Viterbo - Unitus - La comunicazione del banchetto da parte della lista Percorso

Viterbo – Unitus – La comunicazione del banchetto da parte della lista Percorso


Il banchetto riguarda la raccolta firme per poter presentare le candidature per l’elezione delle rappresentanze studentesche all’interno di tutta una serie di organi che governano l’università di Viterbo. Innanzitutto consulta, consiglio di corso, senato accademico, consiglio d’amministrazione, Cus e nucleo di valutazione. Per partecipare serve raccogliere le firme, tra le 15 e le 45. Ieri mattina, quando a Lucia Ferrante gli si è fatta di fronte la vigilanza armata, Percorso ne aveva raccolte 4 o giù di lì. Nel corso delle ultime elezioni suppletive Percorso ha colto un clamoroso successo, mettendo in un angolo, dopo circa 10 anni, tutte le altre liste.


Viterbo - Le firme raccolte dalla lista Percorso finché non è arrivata la vigilanza

Viterbo – Le firme raccolte dalla lista Percorso finché non è arrivata la vigilanza


“Oggi (ieri ndr) – racconta Lucia Ferrante della lista Percorso – eravamo davanti alla sede di agraria a raccogliere le firme per la candidatura della lista Percorso alle prossime elezioni delle rappresentanze studentesche del 17 e 18 giugno. Avevamo già comunicato da tempo in via ufficiale la nostra presenza all’università e alla questura senza aver ricevuto alcuna risposta e quindi alcun divieto”.


Viterbo - Unitus - Lucia Ferrante della lista Percorso

Viterbo – Unitus – Lucia Ferrante della lista Percorso


Nel vademecum per le elezioni delle rappresentanze studentesche 2021 pubblicato sul sito internet dell’università della Tuscia, sta scritto: “Considerato il particolare periodo dovuto alla pandemia, questa amministrazione intende preferire l’utilizzo della posta elettronica istituzionale e le altre modalità telematiche per lo svolgimento della propaganda elettorale. L’inosservanza delle regole di svolgimento della propaganda elettorale, da parte di candidati e di rappresentanti di lista, può essere valutata, nel rispetto della normativa vigente in materia, come responsabilità disciplinare”.

 


Viterbo - Unitus - Il piazzale di agraria

Viterbo – Unitus – Il piazzale di agraria


Il vademecum non parla quindi di “autorizzazioni”, come chiedeva di avere Sassara nell’invitare gli studenti ad andarsene con la vigilanza armata al seguito. Anche perché in questi casi non c’è alcuna autorizzazione da chiedere, ma soltanto comunicazioni da dare. Come si fa. Il divieto può arrivare solo se ci sono motivi concreti che devono essere concretamente specificati. In tal caso solo il mancato rispetto della normativa anti Covid che però gli studenti hanno pienamente rispettato. Anche perché su questo fronte, la polizia, intervenuta sul posto e chiamata dagli studenti, non ha battuto ciglio e non ha avuto nulla da rilevare a Lucia Ferrante e agli studenti.


Viterbo - Unitus - La vigilanza mentre Lucia Ferrante parla con la Polizia

Viterbo – Unitus – La vigilanza mentre Lucia Ferrante parla con la polizia


Il vademecum dell’università dice solo “preferisce”. Nient’altro. Fermo restando che non si capisce bene come una lista fa a raccogliere le firme tramite posta elettronica o modalità telematica. A meno che non valga come firma un nome e cognome digitato da una tastiera oppure serva vergarlo con un punteruolo sul vetro del computer. Tuttavia si capisce ancora meno il passaggio successivo.


Viterbo - Unitus - Il vademecum elettorale dell'università

Viterbo – Unitus – Il vademecum elettorale dell’università


Perché l’università prima “preferisce” e poi due righe sotto sembra intimare? Perché prima dice che “preferisce”, verbo che lascia agli altri la scelta di aderire oppure no, liberamente, e dopo, qualche riga sotto, aggiunge che “L’inosservanza delle regole di svolgimento della propaganda elettorale, da parte di candidati e di rappresentanti di lista, può essere valutata, nel rispetto della normativa vigente in materia, come responsabilità disciplinare”? In che cosa candidati e rappresentanti potrebbero essere inosservanti? Chi lo decide? Come lo decide? In modo unilaterale? Infine, che cosa si intende per “responsabilità disciplinare”? Adesso che fa l’università della Tuscia, emette un’ordinanza con cui vieta i banchetti elettorali all’interno degli spazi dell’università? Sarebbe possibile farlo? E soprattutto, costituzione e leggi italiane consentirebbero di farlo?


Viterbo - Unitus - Il responsabile della sicurezza Augusto Sassara assieme alla vigilanza

Viterbo – Unitus – Il responsabile della sicurezza Augusto Sassara assieme alla vigilanza


“Questa mattina – racconta Lucia Ferrante della lista Percorso – la vigilanza interna dell’università è arrivata al nostro banchetto, intimandoci di chiudere il gazebo e il tavolo e di andarcene il prima possibile, senza darci alcuna spiegazione. Non è la prima volta che accadono episodi simili: nell’arco dell’ultima settimana diversi responsabili e vertici dell’ateneo si sono recati ai nostri banchetti, intimandoci di andarcene e minacciando di chiamare la polizia, fornendo solo motivazioni generiche e vaghe, che non hanno riscontro in nessun regolamento e atto ufficiale dell’ateneo”.


Viterbo - Unitus - Lucia Ferrante della lista Percorso parla con la Polizia

Viterbo – Unitus – Lucia Ferrante della lista Percorso parla con la Polizia


Lucia Ferrante è una ragazza che milita nelle formazioni politiche studentesche di sinistra dai tempi del liceo. Sempre attiva sul fronte della difesa dei diritti di studenti, cittadini e stranieri, è stata anche tra le organizzatrici della manifestazione a sostegno del movimento Lgbt+ e dell’approvazione della legge Zan, così come delle celebrazioni del 25 aprile assieme all’Anpi del presidente Enrico Mezzetti.


Viterbo - Unitus - L'intervento della vigilanza

Viterbo – Unitus – L’intervento della vigilanza


“Alla fine – prosegue Lucia Ferrante – la polizia l’abbiamo chiamata noi, perché siamo convinti che parlare con gli altri studenti e condividere con loro la nostra idea di università, un’università libera, trasparente, che permetta agli studenti di esprimersi, di confrontarsi e di collaborare faccia parte del nostro diritto alla libera espressione, un diritto garantito costituzionalmente che nessuno può toglierci, cacciandoci ed obbligandoci ad andarcene. Noi siamo per la legalità e per la trasparenza e non accettiamo che qualcuno ci possa accusare di non stare rispettando la legge o i regolamenti, quando stiamo invece esercitando soltanto un nostro diritto”.


Viterbo - Il banchetto della lista Percorso

Viterbo – Il banchetto della lista Percorso


“Proprio per questa ragione – conclude Lucia Ferrante – siamo profondamente amareggiati e non possiamo che chiederci come mai la libera espressione degli studenti susciti simili reazioni da parte dell’ateneo. Ciò di cui siamo certi però è che vogliamo un’università dove la libertà d’espressione sia non solo tutelata ma anche incoraggiata e stimolata. Per questo siamo orgogliosi del nostro impegno e continueremo ad esserlo sempre”.

Daniele Camilli


Fotogallery: L’intervento della vigilanza all’interno dell’università


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25 maggio, 2021

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