Vincenzo Peparello e Giuseppe Rescifina
Viterbo – (b.b.) – I cali del fatturato, il crollo dei consumi e il blocco di interi settori a causa del Covid continuano a pesare, ma “le riaperture e l’inaugurazione delle zone bianche che entro giugno dovrebbero coinvolgere gran parte del paese, rappresentano una forte iniezione di fiducia che fa ben sperare per il futuro”. Così il presidente della Confesercenti di Viterbo, Vincenzo Peparello, commenta la nuova stagione alle porte. Quella estiva, che “grazie alle riaperture e alla campagna di vaccinazioni che prosegue senza sosta”, dovrebbe riportare in Italia turisti e ottimismo nel futuro.
“Dall’inizio della pandemia è la prima volta che si registra una tendenza di questo genere – spiega il presidente Peparello -, significa che i consumatori avvertono un segnale importante. Come se pian piano tutti stessimo realizzando che il peggio è ormai alle spalle e che si sta lentamente tornando alla normalità”.
Vincenzo Peparello
Ma per ripartire davvero c’è bisogno di un piano, di un coordinamento e di obiettivi precisi. Per questo la Confesercenti presenterà nei prossimi mesi un piano di rigenerazione urbana che punti soprattutto alla riqualificazione dei centri storici. “Negli anni abbiamo assistito a uno spopolamento dei cuori della città a favore delle periferie – commenta Peparello -, conseguentemente sono sparite realtà essenziali che rappresentano il territorio”. Ma non solo. “Con estremo dispiacere dobbiamo notare come spesso i centri vengano deturpati da interventi tecnici che li sfigurano. Sulle facciate di antichi palazzi troneggiano tubature o fili volanti”.
“Per questo le parole d’ordine dovranno essere pulizia, decoro urbano e servizi, come parcheggi, collegamenti o navette – sottolinea il presidente Confesercenti, presentando il piano di rigenerazione urbana -. Affinché si creino centri storici e città a misura di turista. E la ripartenza, che avverrà anche grazie ai fondi europei del Recovery plan, non ci colga impreparati”.
Uno sguardo ai numeri. Nel 2020, si è registrato un crollo generale dei consumi e del fatturato. Sia nella filiera del turismo, sia nella filiera agroalimentare ad essa direttamente collegata. “Le famiglie hanno speso in media 5mila euro in meno rispetto all’anno precedente e il comparto turistico ha registrato perdite nazionali da 120 milioni di euro al giorno – sottolinea – ma ora c’è una ripresa: alberghi, ristoranti e strutture ricettive segnano un 30 per cento di recupero nei fatturati”.
Piccoli segnali di ripresa, “che non si vedono ancora nel settore del commercio”, ma che fanno ben sperare. “Cresce la fiducia e noi, come Confesercenti siamo ottimisti. Arriveranno prenotazioni per la Tuscia sia dall’Italia, ma anche dall’estero”.
Giuseppe Rescifina
Ma turismo, specialmente nella Tuscia, non può non far rima con cultura. Per questo oltre ai servizi da offrire, è necessaria una promozione del territorio. Che passi anche dalla carta stampata. E nell’anno in cui ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, arriva nelle librerie “La Rosa di Dante” di Giuseppe Rescifina.
“Un’opera che diventa guida turistica – spiega il suo autore – perché contiene importanti informazioni sul sommo poeta e la Tuscia. Dante è stato pellegrino in questi luoghi e in questi luoghi ha ambientato passaggi della sua opera più famosa. Ad esempio, si ipotizza che i monti Cimini possano essere la Selva oscura o che la Vernaccia che beve sia la Cannaiola di Marta o l’Est Est Est di Montefiascone”.
“Leggere i suoi versi è come fare un viaggio nella Tuscia, alla scoperta delle bellezze naturali e dei sapori locali. Per questo utilizzare i luoghi danteschi rappresenta un’occasione importante di promozione del territorio” conclude l’autore Rescifina.
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