Roma – La Santa Sede chiede ufficialmente al governo italiano di “rimodulare” il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia, perché “violerebbe il Concodarto”, mettendo a rischio la “piena libertà” dell chiesa cattolica. E arriva secco, sull’argomento, il commento del presidente della Camera, Roberto Fico, intervenuto ad Agorà su Rai 3.
Roberto Fico
La risposta al Vaticano “è semplice: il parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente. Il ddl Zan è già passato alla Camera, ora è al Senato, sta facendo” il suo iter “e noi non accettiamo ingerenze. Il parlamento è sovrano e tale rimane”. Il presidente Fico è lapidario.
A scatenare il dibattito politico e non, la nota verbale a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli stati monsignor Paul Richard Gallagher consegnata lo scorso 17 giugno all’ambasciata italiana in Vaticano, a palazzo Chigi e al Quirinale.
La richiesta della Santa Sede non avrebbe l’obiettivo di bloccare il ddl Zan ma di “rimodularlo in modo che la chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente”, è la spiegazione che hanno dato alcune fonti vaticane, come riferisce il Corriere della Sera.
Secondo la Santa Sede “alcuni contenuti della proposta legislativa avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla chiesa e ai suoi fedeli”.
Il premier Mario Draghi interverrà già oggi sulla questione. “Sarò in parlamento tutto il giorno, mi aspetto che me lo chiedano e risponderò in maniera ben più strutturata di oggi. È una domanda importante”, ha assicurato ieri rispondendo ai giornalisti.
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