![]() Viterbo – Il duomo |
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Gentilissimi tutti, vorrei ancora una volta fare delle considerazioni, come cittadino di Viterbo sulla città, sul tessuto sociale che ci vive e su alcuni aspetti storici, di cui la nostra Viterbo è stata partecipe.
Un pochino di storia per dovere di cronaca. La nostra città è stata insignita di: medaglia d’ argento al valor civile, per le vittime del bombardamento nell’anno 1943, ora un riferimento ancora più vetusto. L’urbe cittadina alla fine dell’anno 1200, a detta di studiosi di storia aveva edificate oltre 190 torri, considerate anche quelle delle mura di cinta.
Ora cito qualcosa sulle osservazioni e dichiarazioni dei due signori Sgarbi e Rossi. Tra le varie cose si parla di “follia” e di bellezza inespressa e mancanza di “capacità coraggiosa e di progettualità amministrativa” da parte di coloro che hanno il “compito” di governare.
Tutti sappiamo che le città, non sono solo materia, agglomerati di palazzi, spazi di verde. La nostra Viterbo è una delle tante città di provincia con delle peculiarità diverse le une dalle altre, in base alla propria storia esistenziale. La nostra lo dice anche il nome, è una città vecchia, intrinseca però di gloriosa storia. La storia sappiamo essere frutto dell’operosità degli uomini, del cosiddetto tessuto cittadino, e i cittadini hanno una loro intelligenza, una loro vita sociale ed economica.
In un mondo globale e col tempo che scorre in maniera ultraveloce, non bisogna ancora usare “la clessidra” per misurare il tempo che trascorre. Occorre agire molto e non essere aggrappati alle posizioni comode conquistate. Chi si occupa di politica, per scelta di vita, deve considerare anche le scelte dell’operato per il benessere collettivo e per la migliore crescita sociale economica del proprio territorio. Invece di pensare in “piccolo” occorre sfruttare il pensiero in “grande”, soprattutto ora se come si dice, sarebbero disponibili delle grosse cifre economiche da investire sul miglioramento della nostra amata città.
Coraggio, agite in maniera sinergica per il bene di tutti. E le bombe le gusteremo in tutta la Tuscia, quelle farcite alla crema o al cioccolato, nei nostri bar, movimentando tutte le economie, non solo quelle di ” campanile”.
Renato Petroselli
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