Viterbo – “Fabrizio continuerà a vivere nelle vite salvate da questi macchinari”. Dalla tragedia della perdita di un fratello, morto in Messico per le conseguenze del Covid, Paolo Bianchini e i suoi genitori hanno avuto la forza di reagire, costruendo qualcosa che resti nel tempo e ricordi un ragazzo che rimarrà nella mente di chi lo conosceva per il suo sorriso e in quello di piccoli pazienti e non solo, che i tre ecografi donati, uno al reparto di Pediatria, terapia intensiva neonatale e due al reparto di rianimazione a Belcolle, aiuteranno a salvare.
Viterbo – Paolo Bianchini e Donatella Donetti
Stamani in ospedale la consegna delle tre apparecchiature, con il direttore generale Asl Donatella Donetti, medici della struttura e la famiglia Bianchini.
Proprio oggi si è conclusa la raccolta di fondi. “Grazie ai tanti viterbesi che hanno contribuito – spiega Paolo Bianchini – e a papà. Mentre eravamo in Messico, ho proposto la raccolta fondi, ha detto di sì e da quel giorno siamo stati sommersi da una valanga d’affetto.
Oltre 26mila euro sono un atto di generosità enorme da parte di chi voleva bene a mio fratello, che tutti ricorderanno per il suo famoso sorriso.
Ringrazio i miei genitori, che in questa tragedia si sono dimostrati forti, nella volontà di far vivere Fabrizio attraverso la vita di altre persone che i macchinari potranno salvare. Donati proprio a Pediatria, dove la vita comincia”.
Viterbo – Belcolle – La donazione in ricordo di Fabrizio Bianchini
Consegnati i tre ecografi, ma in ricordo di Fabrizio Bianchini la famiglia sta già pensando ad altro, qualcosa di legato a Barcellona, città dove ha vissuto e che amava.
“Quattro borse di studio in collaborazione con l’Unitus – anticipa Paolo Bianchini – per l’Erasmus, destinate a due studenti e due studentesse che decidono di effettuare il periodo di studi in Spagna. Vedremo se sarà possibile destinarli proprio a Barcellona, di cui mio fratello era innamorato.
Saranno ciascuna da 2500 euro e tutti gli anni vorremmo ripetere la donazione, attraverso un evento da realizzare ad agosto”.
Fabrizio Bianchini
Bianchini ripercorre quei difficili giorni in Messico. “Pietro Vecchiarelli – ricorda Bianchini – seguiva mio fratello e dal Covid l’aveva guarito.
In Italia si sarebbe salvato, perché l’infezione si è attivata, con la successiva setticemia, in terapia intensiva, a causa dell’uragano. Un episodio che ha segnato il destino di mio fratello”. Un’emergenza che ha messo a dura prova le strutture sanitarie del posto. “Un simile evento atmosferico non avveniva a Playa del Carmen dal 2007.
I valori nel sangue erano tornati normali, il problema è stata la lunga terapia intensiva”.
Viterbo – Belcolle – La donazione in ricordo di Fabrizio Bianchini
Fabrizio Bianchini, il direttore Asl Donetti l’ha conosciuto attraverso il racconto del fratello Paolo. “Abbiamo creato una rete a supporto – ricorda Donetti – dopo la telefonata di Paolo.
C’era la disperazione d’avere un fratello dall’altra parte dell’oceano e grande difficoltà nel gestire una malattia che tutti abbiamo conosciuto.
Oggi le apparecchiature donate dalla famiglia serviranno a curare chi soffre, in questa azienda”.
Alla consegna, stamani presenti Alberico Paoletti, direttore dipartimento emergenza e accettazione, Giorgio Nicolanti, direttore dipartimento salute della donna e del bambino, Giorgio Bragaglia, direttore Pediatria, Pietro Vecchiarelli ex direttore terapia intensiva e rianimazione Belcolle.
Giuseppe Ferlicca
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