Vetralla - Il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Antonazzo, sull'omicidio che si è consumato questo pomeriggio - Si sospetta del padre che è attualmente in stato di fermo - FOTO e VIDEO

“La madre è tornata a casa e ha trovato il figlio di dieci anni morto”

Vetralla – “La madre è tornata a casa e ha trovato il figlio di dieci anni morto”. Il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Antonazzo, sull’omicidio che si è consumato a Vetralla.

Matias Tomkow

La tragedia in stradone Luzi poco prima delle 16. E’ questo quanto sarebbe successo oggi pomeriggio nel paesino della Tuscia, ma tutto è ancora in attesa di ulteriori conferme.

Un bambino di dieci anni, Matias, è stato ucciso. Il piccolo, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe stato accoltellato alla gola.

La madre, rientrata a casa, avrebbe trovato il figlio senza vita. Il padre del bambino era dentro l’abitazione, svenuto. Sul posto i carabinieri, la scientifica, la polizia locale, il 118 e i vigili del fuoco. 

“La mamma è chiaramente sotto shock perché il bambino non c’è più – ha fatto sapere il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Antonazzo -. Stiamo valutando le responsabilità di questo omicidio. C’era anche il papà nell’abitazione che aveva un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dal figlio”.

Vetralla – Ucciso bambino

Stando a quanto si apprende il presunto omicida sarebbe già stato preso e potrebbe trattarsi del padre bambino. Sembra che la famiglia non fosse italiana.

“Il padre – ha inoltre chiarito il colonnello Antonazzo – è ricoverato perché positivo al Covid”. L’uomo, Mirko Tomkow, è l’indiziato numero uno e si trova in stato di fermo.

Matias Tomkow

 – Uccide bimbo, preso l’omicida

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Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.