Roma – “Lazio a rischio zona gialla, evitiamola con comportamenti responsabili e vaccinazioni”.
Queste le parole del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, intervenuto su radio Capital in merito alla possibilità che la nostra regione torni in zona gialla.
“A Natale manca ancora un mese circa, credo che con comportamenti corretti e la vaccinazione la zona gialla si possa evitare – ha spiegato Zingaretti -. Dobbiamo ancora combattere, non abbassiamo la guardia anche per questo. Combattere significa correre con la terza dose e soprattutto nei luoghi affollati e nelle vie del commercio e sicuramente al chiuso indossare la mascherina”.
“Siamo stati la regione che nella precedente ondata ha avuto meno giorni in zona gialla. Non bisogna aver paura, ma dobbiamo lavorare per poterlo evitare – ha poi proseguito -. Non dobbiamo mai dimenticarci che i dati non sono figli del caso o del destino, ma sono strettamente collegati ai comportamenti individuali di tutti. Bisogna prima di tutto vaccinarsi, e poi rispetto all’inverno e al fatto che ci si frequenta di più per il Natale bisogna stare più attenti: se c’è più responsabilità c’è più sicurezza. Siamo già in una fase di pre allerta e quindi di predisposizione. La cosa molto indicativa è che l’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva tra i vaccinati è del 90% in meno rispetto a quella dei non vaccinati, e che i ricoverati in terapia intensiva questa volta sono il 70% in meno rispetto ai 355 dello stesso periodo dell’anno scorso. È l’ennesima conferma che il vaccino è lo scudo contro il Covid, e lo è anche questa volta”.
Nicola Zingaretti
“Siamo ancora nella fase in cui bisogna tenere sotto controllo i contagi perché manca del tempo – ha aggiunto ancora il presidente della regione -. Alcuni giorni fa ho scritto a tutti i prefetti e i sindaci del Lazio ricordando loro che hanno la possibilità tramite le ordinanze di consigliare o imporre la mascherina all’aperto nei luoghi dello shopping. Se questo avvenisse in tutti i comuni, o comunque in quelli più popolosi, sono convinto che avrebbe un effetto benefico sui contagi. Sono tutte misure che hanno come obiettivo, controllando la curva, di evitare uno spostamento di zona”.
Zingaretti ha parlato poi di chi ancora non ha deciso di ricevere il vaccino. “Tra i no vax c’è di tutto: ci sono delle persone che vanno convinte, delle persone che hanno paura, delle persone ideologicamente contro e secondo me ci sono anche alcune persone da tso, che non ragionano. Purtroppo quello che li unisce è l’egoismo, perché alla fine sono dei privilegiati che possono non vaccinarsi perché lo abbiamo fatto noi e in maniera irresponsabile attentano alla vita, al lavoro, alle imprese e all’economia – ha detto il governatore -. Sappiamo tutti che vaccinarsi evita di intasare gli ospedali ma loro non lo fanno, commettendo innanzitutto un atto di egoismo perché noi abbiamo per un altro anno la sanità italiana condizionata dal Covid e questo ha delle ricadute drammatiche sulla presa in carico delle altre patologie. Se avessimo avuto la possibilità di avere un monte vaccinati molto più alto anche l’habitat naturale in cui il virus circola sarebbe stato molto più ristretto. Hanno una responsabilità drammatica nei confronti di tutti noi e di tutta la nostra comunità”.
I paramenti secondo cui vengono decretati i colori delle regioni sono basati sul tasso di occupazione delle strutture sanitarie e l’incidenza dei casi. Si passa in zona gialle con un’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, tasso di occupazione dei reparti ordinari dell’area medica negli ospedali sopra il 15% e il tasso di occupazione delle terapie intensive al di sopra del 10%. Attualmente, secondo i dati diffusi dall’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il Lazio è al 10% di occupazione delle terapie intensive e all’11% dei reparti medici.
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