Viterbo – S’insedia l’amministrazione Romoli in provincia, ma è festa a metà. Inevitabile lo scontro con l’opposizione, la ferita della spaccatura al voto col centrodestra è ancora aperta e se non bastasse si è aggiunto il ricorso al prefetto da parte del consigliere Valentini (Beni comuni) per la convocazione non in modo corretto.
Viterbo – Consiglio provinciale – Alessandro Romoli
Ma il presidente Alessandro Romoli non ci sta: “Le regole io le ho sempre rispettate. Il consiglio provinciale c’è, è stato eletto, non c’è un organo sovrastante e la convocazione è supportata dal segretario generale”.
Pietro Nocchi (Tuscia democratica), ex presidente, parla di mancanza di rispetto per chi lavora nell’ente e Maurizio Palozzi (Tuscia democratica) si stupisce dell’azione preventiva. “Se qualcosa non va – osserva Palozzi – s’impugnano gli atti. Un’azione preventiva non la capisco, come non comprendo come si possa tirare in ballo il prefetto”. Sulla stessa linea, il collega Stelliferi.
Viterbo – Consiglio provinciale – La maggioranza
Il consigliere Zacchini (Prima la Tuscia) batte dove il dente duole, l’alleanza FI-Pd che ha vinto le elezioni a palazzo Gentili. Il leghista parla di coerenza.
“Ma faccia lezioni di coerenza a casa sua”, è la replica del presidente Romoli, ricordando come un anno e mezzo fa la Lega ha sottoscritto un accordo, sempre in provincia, col Pd e altri partiti. “Ci sono amministrazioni comunali – incalza Romoli – governati da FdI con il Pd o Lega col Pd.
Viterbo – Consiglio provinciale – L’opposizione e Azzurri per la Tuscia
Realtà che si mettono a disposizione delle varie esigenze. Noi ci mettiamo a disposizione del territorio, che vale di più che far cadere un comune per ragioni ideologiche”. Riferimento non casuale al capoluogo, dove il sindaco è stato sfiduciato dopo il voto provinciale.
In sala del consiglio sono otto i presenti, mancano i quattro eletti di Viterbo, decaduti con la chiusura dell’esperienza Arena.
Prima la convalida dei presenti, poi sono sostituiti i viterbesi.
Zacchini, Rauso e Porri
Al posto di Giulio Marini (FI) arriva Francesco Ciarlanti, Glauco Clementucci sostituisce Lina Delle Monache (Pd). Come ricorda Palozzi, Clementucci arriva essendo decaduto Massimo Erbetti (M5s) anche lui nella lista Tuscia Democratica.
Antonio Porri subentra a Gianluca Grancini (FdI) e Angelo Rauso per Stefano Caporossi (Lega).
Fabio Valentini (Beni comuni) ha il dubbio che non essendoci ancora il decreto del presidente della Repubblica per lo scioglimento del consiglio comunale di Viterbo, gli uscenti sono sospesi.
Per il segretario generale, il decreto del prefetto in attesa di quello del presidente è sufficiente. Palozzi fa notare che essendoci già a palazzo dei Priori il commissario Scolamieri, i giochi siano sostanzialmente fatti.
Glauco Clementucci
Valentini non è del tutto convinto e non partecipa al voto. “Non so se tra i consiglieri entranti c’è qualcuno che le abbia fatto qualche torto, altrimenti non capisco la sua opposizione – ironizza il presidente Romoli – il consiglio provinciale però ha necessità di operare, il plenum va riorganizzato”.
Nicolai e Ciarlanti
Nominato da Romoli, il vicepresidente. Come preannunciato è l’ex presidente Pietro Nocchi. “In continuità – osserva Romoli – con l’attività portata finora avanti e questo ci consentirà di raggiungere altri importanti traguardi e dopo le feste comunicherò le deleghe da assegnare. Con le nuove norme la provincia avrà di nuovo assessori, saranno tre, ridando un ruolo all’ente”.
Nocchi, Stelliferi, De Santis
Dalla politica alla parte amministrativa: “Stiamo già lavorando – osserva Romoli – in prosecuzione con quanto portato avanti dal mio predecessore Nocchi. Per il Pnrr pensiamo a una task force con altri enti e una delega specifica in provincia, per la progettualità, a vantaggio dei sessanta comuni”.
Giuseppe Ferlicca
Il consiglio provinciale
Tuscia Democratica: Pietro Nocchi, Glauco Clementucci, Giulia De Santis, Maurizio Palozzi ed Eugenio Stelliferi
Azzurri per la Tuscia: Francesco Ciarlanti ed Ermanno Nicolai
Tuscia Tricolore Antonio Porri e Luca Giampieri
Prima la Tuscia: Angelo Rauso e Stefano Zacchini
Per i beni comuni: Fabio Valentini
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