Aggressione a Vignanello - 24enne pestato e preso a cinghiate - Il leader di Casapound Cimini e il militante non hanno risposto alle domande - La loro posizione si appesantisce, anche per l'aggravarsi della prognosi della vittima - Verso l'archiviazione il terzo indagato
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 Jacopo Polidori, presidente di Casapound Cimini |
 Vallerano – La manifestazione di Casapound contro la violenza |
 Il pm Stefano D’Arma |
Viterbo – Non hanno risposto alle domande del pm.
Il leader di Casapound Cimini Jacopo Polidori e il militante Luca Santini, indagati – il primo ai domiciliari, il secondo a piede libero – per il pestaggio di Vignanello, hanno fatto scena muta davanti al pubblico ministero Stefano d’Arma. L’interrogatorio, nel primo pomeriggio di ieri in procura, è durato una manciata di minuti. Il tempo di annunciare la propria intenzione di restare in silenzio.
Per Polidori e Santini la procura sembrerebbe intenzionata a chiedere il giudizio immediato, ovvero il processo subito. Le loro posizioni si sarebbero aggravate, anche dopo l’aumento della prognosi per la vittima del pestaggio: da trenta a oltre quaranta giorni, come stabilito dai medici. Si sarebbe alleggerita invece la posizione del terzo indagato maggiorenne: Alessandro Procaccioli, che andrebbe verso l’archiviazione.
La vittima – il 24enne di Vallerano, Paolo – viene pestata e presa a cinghiate nella notte tra l’11 e 12 febbraio, nei pressi di un parco di Vignanello. E’ ‘colpevole’ di aver condiviso su Facebook una frase goliardica che fa la parodia ai tipici manifesti neofascisti. Per gli inquirenti il “leader dell’azione punitiva” è il responsabile di Casapound Cimini Jacopo Polidori, 29 anni.
Prima dell’aggressione Paolo, in compagnia di altri due amici, avrebbe incontrato il ‘branco’ – una quindicina di militanti, tra cui molti minorenni – in una pizzeria. Il “gruppo (tra cui Polidori e Santini, ndr), dopo aver cantato in maniera provocatoria la canzone ‘Bella ciao’, grida in coro per quattro, cinque volte la parola ‘Duce’ e alcuni mimano anche il saluto fascista, alzando il braccio destro”. Terminata la serata, i 15 sono pronti per il pestaggio.
Uscito dalla pizzeria poco dopo la mezzanotte, un militante avrebbe “strattonato (la vittima, ndr) alle spalle e con tono di sfida gli ha chiesto di fermarsi”. Il 24enne “per la paura scappa, ma viene raggiunto da due, tre persone che lo colpiscono con calci e pugni”. Sarebbe stato un militante minorenne a tirargli il primo cazzotto sul naso, facendogli diventare il volto una maschera di sangue. Nonostante tutto Paolo, “mentre teneva gli occhi chiusi per il dolore, viene raggiunto da altri colpi”, sferrati “anche da Luca Santini”. Poi i “quattro, cinque colpi di cinta sulla schiena sferrati da Polidori”, che non si sarebbe “fermato nemmeno difronte alle suppliche” della vittima.
Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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