Viterbo – “Le chiusure e la zona rossa per Pasqua sono una grande stronzata. Tra un po’ ci smozzicheremo tra di noi per la fame. Siamo stufi, e non è più possibile andare avanti così. Avrei voluto vedere i signori ministri al nostro posto”. Sandra Martinelli è una delle poche in giro, col bar aperto, l’Happiness cafe in via Saffi, a Viterbo. Per il resto, il deserto. Per Pasqua e idem per pasquetta. L’ennesime dell’emergenza nell’anno secondo dell’epoca Covid.
Viterbo – Pasquetta – Sandra Martinelli
In giro, le persone sono pochissime, qualcuno col cane qualcun altro no. Voglia di parlare nessuna. Pugni in tasca, scontento e rabbia. Coi discorsi fatti sottovoce ma che, nel vuoto attorno rimbombano, e arrivano subito alle orecchie. “E’ schiacciante, ormai quello che si prova è soltanto un senso di soffocamento”, si sente dire, e resta impresso, a una signora all’angolo tra via della Sapienza e piazza della Repubblica dove, qualche settimana fa, è venuto su all’improvviso un muro di transenne per impedire alle persone di sostare.
Viterbo – Pasquetta
Per strada ci sono anche qualche anziano, una coppia che risale via Matteotti, Filippo, qualcuno che prende il caffè, un nonno che saluta i nipoti e una mamma che fa giocare i figli a piazza Unità d’Italia. Vuoto il parcheggio del Sacrario.
Viterbo – Pasquetta – Sandra Martinelli
“Queste chiusure sono una grande stronzata – ha ribadito Sandra Martinelli -. Ci fanno chiudere e poi riaprire, tra una zona e l’altra. Rossa, arancione, gialla. Tra un po’ ci mozzichiamo tra di noi per la fame. Non è più possibile andare avanti in questa maniera. Siamo stufi, la gente è stanca di stare a casa. E sinceramente hanno anche ragione. E’ un anno che stiamo così. I ragazzi stanno in giro e hanno ragione. Siamo stanchi. Avrei voluto i signori ministri al nostro posto”.
Viterbo – Pasquetta
“Signori ministri”, un’espressione antica che di tanto in tanto riaffiora. Un misto di timore e non poterne più che viene su dalle coscienze. A pranzo si sentono solo le posate battere sui piatti col rumore che poi cola giù dalle finestre rotolando a terra senza però lo scintillio delle voce che si sentivano l’anno scorso proprio di questi tempi. E se allora un minimo d’entusiasmo era rimasto, adesso di quel sentimento lì non c’è veramente più traccia. Dal deserto dell’attesa a quello dello scoramento. Con un’altra settimana grigia che si apre.
Viterbo – Pasquetta
“Per Pasqua e pasquetta e i miei clienti sono sempre venuti – dice Martinelli – e ho sentito che in questi due giorni se ne sarebbero stati a casa con i familiari. Ieri e oggi, perché gli altri giorni, fino a venerdì, Viterbo è stata piena di gente. Bastava andare al corso. Sembrava Santa Rosa. Non si capisce più cosa fare”.
Daniele Camilli
Fotogallery: Pasquetta, la città deserta
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