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Viterbo - Parla l'amministratore unico della società idrica Salvatore Genova - Via libera dei soci per reperire risorse, privati inclusi - Comunque resterà a maggioranza pubblica

“Talete è in una situazione critica, servono 300 milioni d’investimenti da qui al 2027”

di Giuseppe Ferlicca
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Salvatore Genova

Viterbo – “Talete da qui al 2027 deve effettuare investimenti per oltre 300 milioni”. La cifra è consistente e l’amministratore unico della società idrica Salvatore Genova si è impegnato con i soci sindaci in assemblea a trovare possibili soluzioni. C’è il mandato e c’è la possibilità che siano i privati a salvare Talete da una situazione definita critica. Presto per dirlo, passeranno almeno sei mesi prima che la procedura vada in porto. Nel frattempo: “Devo dire no a comuni che vogliono entrare, perché non siamo in grado d’effettuare investimenti”.

In assemblea i soci le hanno conferito un mandato esplorativo più ampio. Non solo privati, ma la ricerca di finanziamenti anche valutando altre opzioni. Com’è andata?
“Il problema è molto sottile – spiega Salvatore Genova – per andare a richiedere finanziamenti alla regione o a un istituto bancario, non ho bisogno di avere un mandato preciso. Lo concordo con i soci e vado in regione. I tempi sono quelli che occorrono per organizzare un appuntamento. Per avviare la ricerca di un possibile socio privato occorre una procedura a evidenza pubblica, quindi i tempi sono diversi. Abbiamo solo precisato, non che non fosse chiaro anche prima. Se a me serve liquidità per effettuare investimenti per più di 300 milioni, non penso che me li possa dare il comune, una banca e nemmeno la regione”.

Quindi come se ne esce?
“Tutte le soluzioni saranno vagliate”.

Alcune sono già state percorse negli anni. I comuni, avendone la forza avrebbero già ricapitalizzato Talete.
“Ovviamente…”.

I privati appaiono se non l’unica quasi, soluzione percorribile. Ma i privati preoccupano, ieri mattina durante l’assemblea dei soci c’è stata una protesta sotto palazzo Gentili. Che ne pensa?
“La società verte in una situazione critica, di certo interferenze esterne non stanno aiutando nel nostro percorso. Vediamo. Io vorrei presentare ai soci tutte le strade e i percorsi possibili”.

Quanto occorrerà per avere un quadro della situazione?
“I tempi dell’evidenza pubblica saranno di sei mesi se non di più, per le soluzioni da vagliare con i soci. Il tempo è questo”.

Nel frattempo?
“Nel frattempo lavoriamo per ricostruire la società dall’interno, dalle sue fondamenta. Speriamo di poter ripianare i debiti con il finanziamento richiesto agli istituti bancari, speriamo di poter recuperare un po’ di morosità se nessuno mette bastoni fra le ruote, perché la società vive di tariffe e non di altro. Nel frattempo pensiamo a quello che può essere fatto nell’immediato”.

A proposito di finanziamenti, quello Arera ormai è accantonato?
“È difficile da ottenere, ci riproveremo. Tutto fa brodo, ma non sarà quello l’elemento essenziale. Un finanziamento di 40 milioni coprirebbe uno dei tanti buchi che Talete ha”.

Le necessità sono molto più elevate?
“Io ho un piano d’investimenti al 2027 di oltre 300 milioni di euro. Oggi devo dire di no a comuni che vorrebbero entrare, perché Talete non è in grado di fare investimenti. Questa è una realtà”.

Trecento milioni è una cifra consistente. Non la preoccupa un po’?
“Sono investimenti che si sono accumulati, non essendo riusciti a effettuarli nei tempi consoni”.

A chi teme il possibile ingresso di privati in Talete, lei cosa si sente di dire?
“Intanto vediamo. Non è detto nulla, questa è solo una ricerca i cui risultati saranno valutati dai soci. Talete resterà a maggioranza pubblica, qualora dovesse andare in porto, qualora i sindaci dovessero decidere. Ci saranno patti parasociali che tuteleranno tutti. Non c’è niente che verrà fatto al buio”.

Il comune di Viterbo aveva chiesto una due diligence per capire numeri alla mano, la situazione in Talete. Che ne è stato?
“Mi hanno dato mandato a procedere”.

Giuseppe Ferlicca


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27 aprile, 2021

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