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Viterbo - Chi vive e lavora nella zona è esasperato: "Qui degrado e violenza, le istituzioni la smettano di far finta di non vedere e intervengano" - VIDEO

Choc nel centro storico, si iniettano droga al Sacrario in pieno giorno

di Raffaele Strocchia
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Viterbo – La manica della felpa tirata su, sopra al gomito. L’ago che buca la carne e l’iniezione. La siringa tenuta nel braccio per 17 interminabili secondi. Le smorfie sul viso. Poi, terminata la pratica, con il pollice dell’altra mano viene fatta pressione sull’incavo del braccio in cui è stata infilata la siringa che infine viene abbandonata per terra.



Sequenze drammatiche, immortalate in un video registrato poco dopo le 18 di domenica 16 maggio. Ma il fenomeno si è ripetuto anche il giorno successivo: alle 17 di lunedì. In entrambi i casi è ancora giorno e in tanti passeggiano nella zona: coppie, famiglie con bambini, gruppi di amici. È il Sacrario, nel centro storico di Viterbo. A due passi dall’ufficio turistico, da via Marconi e dal comune.

“Scene di droga – spiega l’avvocato Luca Mecarini che lì vive e lavora – avvenute sulle scalette tra via Santa Maria Elisabetta e via Santa Maria in Volturno e a pochi metri da via Cairoli. Un’area diventata ormai un orinatoio a cielo aperto, un luogo di droga, dove fare sesso orale e risse”.


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Siringa abbandonata al Sacrario


Ma è tutta la zona a subire questa “situazione di assoluto degrado e pericolo”. Tra un’abitazione e un’attività, tra un vicolo e lo studio di un professionista. “Vivere e lavorare qui – afferma Mecarini – è diventato insostenibile. Ci dobbiamo barricare in casa o in ufficio perché veniamo anche minacciati. Il bivacco è continuo e visibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. Musica a tutto volume, bisogni fisiologici espletati ovunque. Persino nel monumento ai caduti, ovvero sotto gli occhi di chi passeggia per il centro storico. Tutto ciò, con l’aggiunta di uno spaccio conclamato, ha assunto forme di assoluta intollerabilità”.

Una situazione che ha oltrepassato ogni limite per i residenti e i lavoratori della zona. Loro la denunciano da tempo, eppure non cambia mai nulla. “Anno dopo anno – racconta Mecarini – è sempre peggio. Abbiamo fatto e continuiamo a fare decine e decine di segnalazioni alle forze dell’ordine, abbiamo presentato più di un esposto, siamo intervenuti a tavoli tecnici convocati in prefettura ma il risultato è sempre e solo quello dello scarica barile. Per le forze dell’ordine il quartiere è degradato e deve essere il comune a intervenire per riqualificarlo, per l’amministrazione invece è un problema di ordine pubblico che non gli compete…”.


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Si inetta droga al Sacrario in pieno giorno


Chi vive o frequenta la zona si sente dunque abbandonato. “È chiaro – sostiene Mecarini -: nessuno ha la volontà di assumersi le proprie responsabilità. Il comune continua a chiudere gli occhi e a far finta di non vedere, le forze dell’ordine intervengono saltuariamente e mai con dei presidi fissi. Nulla viene fatto e il problema resta irrisolto, ma noi non accettiamo che questa zona sia diventata un ghetto. Un bronx dove tutto è possibile e tutto è permesso”.

Delle istantanee le offre anche Fausto Barili. Pure lui avvocato, pure lui con uno studio al Sacrario. “Tutti i giorni, nella migliore delle ipotesi, ci imbattiamo in soggetti ubriachi con bottiglie di birra o superalcolici in mano. Ma non manca chi è alterato per aver assunto sostanze stupefacenti, tra l’altro alla luce del sole. Le risse, anche violente, sono quotidiane, dopo le quali non è raro trovare persone ferite e sanguinanti girare per la zona. Dinamiche non più tollerabili, che non possono che allarmare, che non possono più passare inosservate, che non possono non interessare le autorità competenti. Noi abbiamo paura, siamo fortemente turbati e preoccupati”.


Viterbo - Degrado a piazza del Sacrario

Degrado al Sacrario


Servono interventi. “Immediati, concreti e corali – evidenzia Barili -. Interventi che interessino le istituzioni politiche e quelle di pubblica sicurezza. Sono necessari controlli severi e costanti. Quelli attuali sono insufficienti: purtroppo la ronda del momento non basta più. Non è possibile essere ancora dormienti su questa situazione, che invece va affrontata con la massima serietà e definitivamente”.

Barili cita il primo articolo del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. “È chiarissimo – riporta – nel dire che ogni cittadino deve poter vivere serenamente la propria quotidianità e avere garantita la propria incolumità. Quanto previsto da questa norma, però, nel centro storico di Viterbo lo abbiamo perso”.

Raffaele Strocchia


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18 maggio, 2021

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