Viterbo – La 33enne Ylenia Lombardo è stata trovata morta carbonizzata mercoledì scorso, 5 maggio, nel suo appartamento a a San Paolo Bel Sito. Ora in stato di fermo Andrea Napolitano, residente a San Bel Paolo Bel Sito, che deve rispondere di omicidio aggravato ed incendio. L’uomo avrebbe confessato di aver commesso il delitto. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe una sua confessione. “L’ho picchiata e ho appiccato l’incendio nell’appartamento”, avrebbe detto Napolitano ai carabinieri che lo hanno arrestato. Movente del delitto sarebbe stato il mancato ritrovamento di una carta prepagata, carica di circa 15mila euro. L’uomo avrebbe pensato fosse stata Ylenia a prenderla.
Ylenia Lombardo
Da chiarire ora anche la natura dei rapporti tra Ylenia e Andrea Napolitano. A emergere alcuni particolari che farebbero pensare a una relazione sentimentale. Sembrerebbe che in paese la loro relazione fosse nota, ma in famiglia la realtà raccontata sarebbe stata altra. Ylenia infatti avrebbe parlato di lui ai famigliari come di un corteggiatore fastidioso, che premeva per iniziare un rapporto sentimentale.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, stando all’ordinanza emessa dal gip al termine dell’udienza di convalida, la cognata Erminia racconta ai carabinieri che Ylenia le parlò di Andrea. “Mi rappresentò l’esistenza di un tale Andrea – avrebbe raccontato la cognata – che lei riferiva essere soggetto precedentemente in cura presso il centro di salute mentale, il quale insisteva di voler iniziare con lei una nuova vita. Mi raccontava che era geloso anche di Facebook, che la seguiva e che aveva addirittura imposto a lei di portarlo su a Viterbo”.
A Viterbo la 33enne sarebbe dovuta arrivare proprio il 6 maggio. Nel capoluogo della Tuscia infatti vive la figlia, affidata ai nonni materni, e lei sarebbe dovuta venire in città per passare del tempo con la famiglia.
Dalle testimonianze emergerebbero anche altri particolari. La giovane donna, qualche giorno prima della morte, avrebbe fatto una tragica confessione alla madre. “Non farò una bella fine. Farò la fine della moglie di Parolisi. Secondo me verrai tu a mettermi i lumini”, avrebbe raccontato al telefono. Il riferimento alla vicenda, avvenuta 10 anni fa, di Melania Rea, trovata morta in un bosco. Il marito, Salvatore Parolisi, è stato condannato per il delitto.
Dall’ordinanza emerge anche un altro dettaglio. Probabilmente Andrea Napolitano ha telefonato alla madre di Ylenia mentre lei era agonizzante, dopo essere stata picchiata.
La madre di Ylenia infatti avrebbe raccontato di aver parlato con l’uomo alle 14,43. La signora, nel corso della conversazione, avrebbe sentito la voce della figlia che in lontananza parlava a fatica. Forse una richiesta di aiuto.
Poi Napolitano avrebbe dato fuoco all’appartamento e avrebbe lasciato l’abitazione, chiudendo la porta a chiave.
Sono stati alcuni ragazzi ad accorgersi del rogo all’interno dell’appartamento. Avrebbero visto dal palazzo di fronte il fumo e il fuoco. Sarebbero quindi intervenuti, sfondando la porta e poi avrebbero chiamato i soccorsi.
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Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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