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Viterbo - Il timore è che la zona diventi un vero e proprio distretto della monnezza

Biodigestore tra Acquarossa e Ferento, imprenditori pronti a dare battaglia…

di Daniele Camilli
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Viterbo – Viterbo, distretto della monnezza. Per ora non dice ancora niente nessuno, ma la preoccupazione c’è. Soprattutto da parte degli imprenditori che, tra l’Acquarossa e Ferento, starebbero per dar vita a un comitato per dire “No” al progetto per la realizzazione di un biodigestore nell’area in considerazione. Questione approdata ieri mattina al consiglio comunale di palazzo dei priori in piazza del plebiscito.


Viterbo - La zona dell'Acquarossa destinata al biodigestore

Viterbo – La zona dell’Acquarossa destinata al biodigestore


Persone, associazioni, imprese e lavoratori. Quest’ultimi, nella zona dove dovrebbe venir su l’impianto a biometano, 4-500 in tutto. 


Viterbo - L'area archeologica di Ferento

Viterbo – L’area archeologica di Ferento – Il teatro romano


I biodigestori sono stazioni di riciclaggio per lo smaltimento dei rifiuti organici, che trasformano in energia. In Italia sono già presenti soprattutto al nord. Oltre 40 in tutta la penisola. Un progetto era stato già presentato a Grotte Santo Stefano. La popolazione ha dato vita a un comitato e l’impianto non è stato fatto. La stessa strada che adesso vorrebbero percorrere anche imprenditori e lavoratori dell’Acquarossa.

Fotovoltaico, geotermico, eolico, turbogas e biodigestori. Imprese locali vs imprese estere e multinazionali. Un territorio che sta vivendo una profonda trasformazione. Fuori dalle finestre di casa. Con i borghi che si spopolano e il capoluogo della Tuscia travolto dall’incuria. Nel cuore di un mondo rurale che, tra Maremma e Cimini, Palanzana, nord, Cassia e Tirreno, sta mano mano diventando un grande assetto industriale. Con Viterbo, pare temano diversi imprenditori e lavoratori, distretto della monnezza.


Viterbo - La zona dell'Acquarossa destinata al biodigestore

Viterbo – La zona dell’Acquarossa destinata al biodigestore


“No”, quindi, al biodigestore dell’Acquarossa. La richiesta innanzitutto delle aziende che lavorano nella zona e che avrebbero già incaricato un avvocato per dar vita a un comitato. Le ragioni dell’opposizione. Innanzitutto la la paura che, sommando biodigestore e impianti destinati ai rifiuti già presenti lì vicino, la zona si trasformi appunto in un distretto della monnezza, svalutando sul lungo periodo attività economiche e abitazioni già presenti. Nella zona immaginata per il biodigestore ci sono capannoni, uno storico ristorante e i mercati generali con la frutta che viene poi distribuita in tutta la provincia di Viterbo.


Viterbo - La zona dell'Acquarossa destinata al biodigestore

Viterbo – La zona dell’Acquarossa destinata al biodigestore


Il progetto per il biodigestore ha mosso già i suoi passi in regione. E si sarebbero svolte due conferenze di servizi con la partecipazione del comune soltanto alla seconda. Una vicenda, quella del biodigestore all’Acquarossa, di cui pare poco si sapesse fino a qualche giorno fa.

L’impianto verrebbe infine a trovarsi a poca distanza dal sito archeologico etrusco dell’Acquarossa (VIII-VI secolo a.C.) e da quello romano e medievale di Ferento, con il teatro del I secolo d.C.. Ancora in uso, prima del Covid. Un richiamo per il turismo.

Daniele Camilli


Impianto biometano all’Acquarossa, imprenditori preoccupati


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12 giugno, 2021

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