Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Chissà se i soldati Sassoni al seguito di Ottone IV di Brunswick, imperatore del sacro romano impero, ebbero considerazione del luogo, quando nel 1210 occuparono Roccalvecce nel tentativo di difendersi dalle truppe di Papa Innocenzo III.
Sicuramente non l’ha avuta oggi l’amministrazione comunale.
Dopo un discreto numero di lettere e articoli che ponevano l’attenzione sullo stato di degrado in cui è lasciata la frazione di Roccalvecce, la risposta si è rivelata tardiva e soprattutto inopportuna.
Mi riferisco ad uno degli annosi problemi che affliggono il paese, la manutenzione delle pubbliche vie.
Il borgo storico è percorso da una strada principale, via Domenico Majocchi, realizzata con un basolato di pietra basaltina, una realizzazione che esalta il carattere medievale del paese.
La manutenzione è stata da anni carente, le pietre, non opportunamente sostenute da un fondo stabile, semplicemente cementate sulla terra nuda, si muovono, si distaccano creando così delle buche, che oltre a svilire l’estetica del borgo, creano situazione di pericolo per chi percorre la strada e danno alle vicine abitazioni.
Nel corso degli anni, la situazione è stata più volte denunciata fino a che, un paio di anni fa, l’amministrazione ha deciso di porvi rimedio, tutto bene ? No, i lavori appaltati hanno risanato circa un 40 % della pubblica via, del rimanente 60 % nulla si sa, nel frattempo la situazione precipita ed arriviamo a questi giorni.
Su sollecitazione di alcuni cittadini, che hanno messo la faccia su questa vicenda, si è arrivati ad un intervento “emergenziale” per risolvere il problema, ovviamente il concetto di emergenza è inopportuno in questo caso, un’emergenza non può durare per anni, per sua natura, in questo caso diventa “cronicità”.
Quindi cosa si è fatto? Si è pensato brillantemente di ridurre il danno colmando le buche con una “colata” di asfalto, come si dice, “la toppa è peggio del buco”.
Tutto questo in spregio all’importanza storica del paese, dei suoi abitanti e del faticoso tentativo che si sta facendo per rilanciare turisticamente il borgo.
Agli occhi degli abitanti e di chiunque abbia a cuore le sorti di Roccalvecce, questo equivale ad uno schiaffo a mano aperta dato in pieno volto.
La domanda posta all’amministrazione: “Quando verrà terminato il risanamento di via Majocchi?”, non ha avuto risposta, anzi si, una bella colata di bitume, tanto per stare al riparo dai guai, non è questo che si chiedeva, si chiedeva competenza, considerazione, quella che è mancata da anni e che sta seriamente minacciando una perla rara, un borgo che di storia ne ha vista passare tanta tra le sue mura e che merita di essere rivalutato, investire oggi per avere un ritorno per il futuro, di Viterbo come grande città d’arte, e di Roccalvecce.
I Sassoni dell’Imperatore sono venuti nel 1210 ed hanno lasciato il paese intatto, si può dire altrettanto di questa amministrazione?
Mario Burla
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