Viterbo – La lista Percorso risponde a chi l’accusa di aver violato le regole in vista delle prossime elezioni di ateneo, università degli studi della Tuscia, previste per il 17 e 18 giugno. Qualche giorno fa, nel piazzale della facoltà di agraria al Riello, Viterbo, la sicurezza interna dell’Unitus è intervenuta nei confronti di un banchetto per la raccolta delle firme in vista della competizione elettorale invitando le ragazze al banchetto ad andarsene e chiamando i vigilantes. La rappresentante di lista, Lucia Ferrante, a quel punto ha chiamato la polizia che è intervenuta sul posto. Il banchetto è andato avanti fino all’ora prevista.
Viterbo – Unitus – Uno dei banchetti della lista Percorso
Successivamente, la presa di posizione dell’Unitus, che ha vietato i banchetti negli spazi dell’università e di Università dello studente. Oggi la risposta, punto per punto, di Percorso. Con un video pubblicato in questi giorni su Instagram.
Viterbo – Unitus – Lucia Ferrante della lista Percorso parla con la Polizia
Riceviamo e pubblichiamo – In questi giorni avrete letto di alcune notizie che ci hanno riguardato sui giornali locali. Abbiamo ricevuto il sostegno di molti di voi che ci hanno contattato chiedendoci spiegazioni e dimostrandoci la propria solidarietà, quindi vi ringraziamo e abbiamo deciso di fare questo video per spiegarvi cosa è successo e cosa sta succedendo.
Cosa sta succedendo in questi giorni? Nei giorni passati ci avete visto nelle varie sedi dell’ateneo a raccogliere le firme per la candidatura della lista Percorso alle prossime elezioni delle rappresentanze studentesche del 17 e 18 giugno. Nonostante avessimo comunicato in anticipo in via ufficiale la nostra presenza all’Università e alla Questura questa non ci ha dato alcuna risposta e non ci ha quindi imposto alcun divieto.
Nonostante ciò lunedì mattina la vigilanza interna dell’Università è arrivata al nostro banchetto, intimandoci di chiudere il gazebo e il tavolo e di andarcene il prima possibile, senza darci alcuna spiegazione. Non era la prima volta e già nei giorni precedenti diversi responsabili e vertici dell’ateneo si erano recati ai nostri banchetti, intimandoci di andarcene e minacciando di chiamare la polizia, fornendo solo motivazioni generiche e vaghe, che non hanno riscontro in nessun regolamento e atto ufficiale dell’ateneo.
Alla fine la polizia l’abbiamo chiamata noi, perché siamo convinti che parlare con voi studenti e studentesse e condividere la nostra idea di università, un’università libera, trasparente, che permetta agli studenti e alle studentesse di esprimersi, di confrontarsi e di collaborare faccia parte del nostro diritto alla libera espressione, un diritto garantito costituzionalmente che nessuno può toglierci, cacciandoci ed obbligandoci ad andarcene, quantomeno senza un atto ufficiale.
La polizia, una volta arrivata, non ha potuto che constatare che le nostre attività si stavano svolgendo nel pieno rispetto delle regole CoViD, e che non stessimo infrangendo alcuna norma e ci ha permesso così di continuare a raccogliere le firme per le nostre candidature.
Noi siamo per la legalità e per la trasparenza e non accettiamo che qualcuno ci possa accusare di non stare rispettando la legge o i regolamenti, quando stiamo invece esercitando soltanto un nostro diritto. Proprio per questa ragione siamo profondamente amareggiati e non possiamo che chiederci come mai la libera espressione degli studenti susciti simili reazioni da parte dell’ateneo.
Viterbo – Lucia Ferrante nel video della lista Percorso
Avete veramente violato il regolamento d’ateneo? Il regolamento ha la funzione di disciplinare la competizione elettorale, non può essere utilizzato come pretesto per imporre un silenzio elettorale permanente, consentendo attività di propaganda all’interno dell’ateneo esclusivamente nei quindici giorni che precedono le elezioni, una volta ogni due anni. Ci accusano di aver violato le regole della democrazia, ma chi parla così non si rende conto che democrazia non è solo competizione elettorale, democrazia è prima di tutto partecipazione, è dibattito. Democrazia è lo scambio di idee che da troppo tempo manca in questo ateneo. Basterebbe invece ascoltare le studentesse e gli studenti, creare spazi di confronto, di partecipazione, per generare democrazia.
La sottoscrizione delle liste presuppone informazione, scambio di idee, diffusione di valori, insomma richiede l’esistenza di spazi democratici che secondo qualcuno non dovrebbero essere consentiti.
Come si può chiedere agli studenti di sottoscrivere le proprie candidature senza pubblicare un proprio programma elettorale, senza aver fatto attività per diffondere le proprie idee? Sulla base di cosa uno studente dovrebbe sottoscrivere una candidatura? Sulla base della fiducia? Per mera conoscenza personale? E’ forse questo il senso della democrazia? A noi piace la democrazia delle idee e della partecipazione; la “democrazia” dei favori e delle conoscenze la lasciamo ad altri.
L’Università come ha giustificato il proprio comportamento? Questa comunicazione ci vincola quindi a richiedere e ottenere un’autorizzazione per poter organizzare i nostri banchetti. Cosa che prima della comunicazione non era di fatto necessaria, tant’è che nessuno ha potuto fermare le nostre attività. Le regole sono quindi cambiate e noi non intendiamo di certo trasgredirle, così abbiamo deciso di inoltrare all’ateneo una richiesta di autorizzazione allo svolgimento di banchetti finalizzati alla raccolta delle firme necessarie a convalidare la nostra candidatura alle prossime elezioni.
Viterbo – Unitus – Banchetto Percorso – L’intervento della vigilanza
Perché raccogliamo le firme in presenza? Stiamo raccogliendo le firme in presenza perché è l’unica modalità di raccolta delle firme espressamente assentita da parte dell’ateneo. Nell’ultima riunione della Consulta degli Studenti siamo stati proprio noi a chiedere che venisse implementata una modalità telematica per la raccolta delle firme, come avviene in tanti altri atenei, ma purtroppo non siamo stati ascoltati. Quindi per noi utilizzare un’altra modalità significherebbe non avere la certezza che le firme raccolte vengano considerate valide, correndo così il rischio di venire esclusi da parte della commissione elettorale, che potrebbe legittimamente non ritenere corretta una simile procedura.
Ancora una volta ci atteniamo alle regole, anche se non le condividiamo e anche abbiamo provato a cambiarle. Perché noi lavoriamo cosí, rispettiamo le regole e quando sono ingiuste proviamo a cambiarle sempre nella legalità.
Viterbo – Unitus – Il piazzale di agraria
Cosa faremo ora? In ogni caso, se anche l’università non dovesse rispondere, come finora fatto, alla richiesta che abbiamo inviato per svolgere dei banchetti per raccogliere le firme in presenza, non preoccupatevi, perché continuerete a trovarci tutti i giorni all’esterno delle varie sedi, appena al di fuori del territorio dell’università, liberi dai divieti dell’ateneo. Continueremo a permettervi di sottoscrivere le nostre liste in maniera consapevole, condividendo con voi il nostro programma e la nostra idea di un’università libera, trasparente e partecipata. Vogliamo un’università dove la libertà d’espressione sia non solo tutelata ma anche incoraggiata e stimolata. Per questo siamo orgogliosi del nostro impegno e continueremo ad esserlo sempre.
Per quanto potranno non essere gradite, nessuno potrà impedirci di esprimere le nostre idee e potete giurare che non saranno le segnalazioni pretestuose di qualcuno a fermare la nostra voglia di partecipare. Ci vediamo all’università!
Lista Percorso
Multimedia: Fotogallery: L’intervento della vigilanza all’interno dell’università – Video: La risposta della lista Percorso
Articoli: Lista Percorso: “Unitus, la direttrice dell’università ci ha ufficialmente negato l’autorizzazione a tenere i banchetti…” – Università dello studente: “E’ stato semplicemente chiesto di rispettare le regole e le norme di sicurezza” – Kyanos: “Siamo sconcertate di fronte all’università che ha cercato di cacciare le ragazze di Percorso” – “Università della Tuscia… sai che c’è, adesso la polizia la chiamiamo noi”
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