Viterbo – FdI e Fondazione non votano l’assestamento di bilancio, centrodestra in fibrillazione. Di nuovo.
Sorpresa, ieri mattina in seconda commissione. All’ordine del giorno il provvedimento, non proprio di secondo piano, non fosse altro che per quei tre milioni e 300mila euro d’applicazione avanzo che contiene. Da investire sulla città.
Al momento del voto, il capogruppo Luigi Maria Buzzi (FdI) che sostituiva la collega Minchella e Sergio Insogna (Fondazione) si sono astenuti. Per fortuna dell’amministrazione Arena, la delibera è stata comunque approvata. Seppure per sbaglio. Patrizia Notaristefano (Viterbo 2020) avrebbe dovuto votare no, ma si è astenuta.
Un errore che ha permesso di ottenere tre sì dalla maggioranza e due no dall’opposizione. Se fosse finita in parità. 3 a 3, la proposta sarebbe stata respinta.
Dalle parti di Fratelli d’Italia spiegano come la ragione sia tecnica e non politica. Ovvero, insieme agli equilibri si votava anche il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Ma a quanto pare, Fratelli d’Italia non sarebbe stata coinvolta nella stesura del provvedimento e avrebbe qualche perplessità su alcuni passaggi, come lo stanziare somme per sentenze ancora non arrivate all’ultimo grado.
La via maestra, per il gruppo guidato da Buzzi, avrebbe dovuto essere accantonare la cifra in un fondo e aspettare. Adesso il provvedimento arriverà in consiglio comunale, non oggi.
Per quando sarà, assicurano che la situazione sarà chiarita. Ma in maggioranza la motivazione non convince e c’è chi torna a tirare in ballo lo scontro con Forza Italia che in provincia resta in maggioranza col Pd.
Pare che FdI abbia chiesto a più riprese agli azzurri un chiarimento politico. Ma da quelle parti starebbero temporeggiando. Giulio Marini, capogruppo in comune e consigliere a palazzo Gentili, sostiene che sia il partito a dovergli indicare il da farsi. Il partito ritiene che sia Marini a decidere. In mezzo FdI che si sarebbe scocciata, con l’amministrazione Arena a pagarne le conseguenze.
Non è la prima volta che i malumori di uno schieramento politico si ripercuotono sul capoluogo.
Ma il voto di ieri in terza commissione ha generato scossoni anche nell’opposizione. Viterbo 2020 si è astenuta, a differenza del Pd che ha votato contro. Ritenendo i due punti un atto tecnico. Alvaro Ricci, capogruppo del Partito democratico, è di diverso avviso: “Tecnico? Macché, è politico e a mia memoria penso che non sia mai accaduto che l’approvazione sia avvenuta grazie al sostegno di un gruppo di minoranza”.
Passano pochi minuti dalla chiusura della riunione e arriva la precisazione di Patrizia Notaristefano, membro Viterbo 2020 in commissione: “C’è stata un’incomprensione per la quale mi scuso. Volevamo astenerci sui debiti fuori bilancio, perché c’è gente che aspetta dal 2019 di ricevere soldi dovuti a sentenze passate in giudicato, non di certo sull’assestamento di bilancio, sul quale il nostro giudizio è totalmente negativo e il nostro voto sarà contrario in consiglio”.
Rimane il fatto politico: “La spaccatura in maggioranza resta ed è evidente a prescindere dalla nostra astensione. La delibera sarebbe comunque arrivata in consiglio”.
L’esito della votazione, nel bene e nel male, infatti, non è vincolante. È poco più di un parere. Seppure politicamente rilevante che si arrivi a discutere in consiglio una pratica bocciata dalla commissione. Stavolta, alla maggioranza è andata bene.
Giuseppe Ferlicca
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