Viterbo – “Il 3 settembre i facchini non indosseranno la divisa. Non è una forma di protesta per il mancato trasporto, ma semplicemente una decisione dettata dal fatto che la divisa viene indossata nelle occasioni ufficiali”. A parlare è il presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini, che spiega la decisione dei facchini di non indossare la divisa in occasione della messa del 3 settembre e per l’accensione della macchina, prevista per la serata di venerdì.
Viterbo – Il presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini
“Non c’è nessuna polemica in corso. Di solito infatti la mettiamo in circostanze ufficiali. Se ci fosse stato il trasporto, o qualcosa di simile, avremmo sfilato in divisa”, aggiunge Mecarini.
Il presidente del Sodalizio chiarisce però che per il 4 settembre ci sarà l’abito tradizionale. “Alla messa ufficiale del 4 ci saranno due facchini in divisa”, spiega.
Una decisione che è stata ribadita nel corso della cena di venerdì sera che ha riunito, dopo tanto tempo, i facchini. “Ovviamente il mancato trasporto, sia della macchina che del cuore della nostra patrona, ha comportato tanta delusione e amarezza tra i facchini – riferisce il presidente del Sodalizio -. Lo abbiamo potuto constatare durante le cena di venerdì, anche se è stato veramente bello rivedersi dopo tanto tempo. Le restrizioni per il Covid avevano reso impossibile un precedente incontro e ritrovarci è stato veramente commovente. Una vera gioia”.
“Chiaramente – aggiunge Mecarini – avremmo voluto celebrare Santa Rosa nel migliore dei modi. Per questo c’è amarezza e delusione. I facchini comunque parteciperanno alla messa del 3 settembre e poi ci sarà una delegazione all’accensione della machina. Non abbiamo fatto delle restrizioni, all’accensione della macchina potrà venire chi vuole”.
Nessuna polemica quindi. E Mecarini chiarisce che i facchini sarebbero stati pronti anche a un trasporto senza pubblico, ipotesi avanzata da Raffaele Ascenzi, ideatore di Gloria. “Se si fosse potuto realizzare un trasporto senza pubblico, noi comunque saremmo stati pronti – spiega -. C’era un piano di sicurezza disposto per la limitazione degli accessi e uno per organizzare il trasporto senza persone. Ma comunque era difficile metterlo in pratica. Non è semplice tenere la gente dentro le case. Se però fosse stato autorizzato, noi lo avremmo fatto con grande gioia”.
L’ipotesi è comunque sfumata. Ora bisogna guardare al prossimo anno o a un trasporto straordinario. “Se ci dovessero essere le condizioni, sia sanitarie sia economiche, noi siamo pronti per un trasporto straordinario. Basta decidere la data – conclude Mecarini – . Sarebbe anche l’occasione giusta per salutare Gloria. Il prossimo anno è previsto il bando per la realizzazione della nuova macchina”.
Maurizia Marcoaldi
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