Milano – “Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta, è una necessità”. A dirlo è il premier Mario Draghi intervenendo alla pre-Cop26 dei giovani. “Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo pagando un prezzo molto più alto di un disastro climatico”.
“La ripresa dalla pandemia è un’opportunità per portare avanti le nostre ambizioni climatiche e farlo in modo equo. E lo stato deve essere pronto ad aiutare le famiglie e le imprese a superare i costi a breve termine della transizione” ha sottolineato ancora il presidente del consiglio.
Mario Draghi alla pre-Cop26 dei giovani
Poi uno sguardo a quanto programmato dall’Italia. “L’Italia sta facendo di tutto per garantire che i paesi si muovano nella giusta direzione, e lo facciano velocemente. Nell’ambito dell’Unione europea abbiamo contribuito ad istituire il programma ‘Next Generation EU’ per assicurare una ripresa equa e sostenibile. La transizione ecologica è uno dei tre pilastri di tale programma, assieme alla digitalizzazione e l’inclusione sociale” ha precisato, ricordando come “l’Italia ha destinato il 40% dei fondi del nostro “Piano di Risanamento” alla transizione ecologica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota dei rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità”.
L’obiettivo del Vertice, che si terrà alla fine di ottobre, è quello di “prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. E vogliamo sviluppare strategie di lungo periodo che siano coerenti con questo obiettivo”.
“Come presidenza del G20 e co-presidenza della Cop26 – ha aggiunto Draghi – stiamo spingendo i paesi a rispettare i propri impegni climatici e, in certi casi, che siano pronti a prenderne di più audaci. Se vogliamo avere successo, tutti i paesi devono fare la loro parte, a partire da quelli del G20. I paesi del G20 generano oltre l’80% del Pil a livello mondiale e oltre il 75% delle emissioni.”
Il premier ha poi ricordato l’impegno di aiutare i paesi in via di sviluppo. “Dobbiamo rispettare il nostro impegno di donare 100 miliardi di dollari per sostenere i paesi in via di sviluppo – ha proseguito -. I paesi a basso e medio reddito sono spesso più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. Noi adulti abbiamo imparato cosa dobbiamo fare: mitigare, adattare e raccogliere fondi per aiutare i paesi più poveri a fare lo stesso”.
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