Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
    • Facebook
    • Twitter
    • LinkedIn
    • Google Bookmarks
    • Webnews
    • YahooMyWeb
    • MySpace
  • Stampa Articolo
  • Email This Post

Castel Sant'Elia - Pigliaru potrebbe essersi nascosto approfittando del buio per poi sparare alla moglie da brevissima distanza - Si indaga su come si sia procurato il fucile - FOTO E VIDEO

Femminicidio-suicidio, Anna Cupelloni uccisa a sangue freddo sulla porta di casa

di Daniele Camilli
Condividi la notizia:


Castel Sant’Elia – Ciriaco Pigliaru ha freddato Anna Cupelloni sulla porta di casa, sbucando fuori dal buio per poi sparare alla testa della moglie con un fucile da brevissima distanza. Forse neanche un paio di metri. Come un killer che aveva pianificato tutto. Per poi rivolgere l’arma contro se stesso e togliersi la vita. Davanti alla figlia tornata a casa assieme alla madre. Magari per cenare insieme. Sabato sera potrebbe essere andata così, quando Pigliaru, che pare non sopportasse la separazione voluta dalla moglie e il fatto che quest’ultima se ne fosse voluta andare a vivere da sola, ha deciso che Anna Cupelloni doveva smettere di vivere, ammazzandola a sangue freddo.


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Pigliaru, 65 anni, e Anna Cupelloni, 57, si sono conosciuti dove entrambi sono sempre cresciuti. Il primo a Castel Sant’Elia, arrivato da piccolo con i suoi genitori dalla Sardegna. La seconda a Nepi. Quando si sono sposati Anna ha iniziato a lavorare con il marito e con le pecore. Per tutta una vita. Infine, la decisione di separarsi da una persona che in paese viene descritta come un “padre padrone” e di andare a vivere a Nepi dove avevano aperto una tabaccheria e un negozio per bambini. Una tabaccheria dove Pigliaru andava spesso per dare una mano alla figlia Valentina, 31 anni. La coppia aveva anche un’altra figlia, Valeria di 27.



Secondo alcune testimonianze raccolte in paese, Pigliaru avrebbe lavorato in tabaccheria anche sabato sera. Pare anzi che sia stato proprio lui a chiudere il negozio attorno alle 20,15. Nessuno lo avrebbe visto con un fucile. Probabile quindi che lo avesse appoggiato nel bagagliaio della macchina o nella casa dove un tempo abitava con Anna Cupelloni. Un fucile prestato forse da qualcuno, visto che non risulterebbero armi o porto d’armi a nome di Ciriaco Pigliaru. 

Si indaga infatti per capire come Pigliaru sia venuto in possesso del fucile. Secondo alcune fonti l’arma gli sarebbe stata prestata da un amico, cui l’avrebbe chiesta col dire che gli serviva per uccidere animali selvatici. Secondo altre fonti, invece, gliela avrebbe sottratta con la forza e il proprietario ne avrebbe denunciato il furto. Massimo, in questa fase, il riserbo della procura.

La casa di Pigliaru e Anna Cupelloni si trova al confine con la campagna attorno a Castel Sant’Elia, poco dopo la caserma dei carabinieri e a meno di un chilometro dalla villetta dove è avvenuto il femminicidio-suicidio nel fine settimana. 


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Da Nepi alla casa dove abitava la coppia ci vogliono circa 20 minuti di macchina. Da qui alla villetta della tragedia cinque minuti. Una sterrata facilmente percorribile. Con case e qualche attività attorno. Poi è aperta campagna. In mezzo il casale dove Pigliaru ha ucciso la moglie preceduto da un lungo viale costeggiato da due file di alberi. Una casa che pare la figlia Valentina avesse affittato per andarci a vivere con il compagno. Tornandosene a casa la sera dopo aver lavorato nella tabaccheria di Nepi. 


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Sono le nove meno un quarto di sabato sera quando presumibilmente Ciriaco Pigliaru arriva al casale della figlia in mezzo alla campagna. E’ il 25 settembre, autunno, e alle 8 e mezza è già buio. Fuori, la luce che dà sul portone d’ingresso è accesa. E tale è rimasta fino a ieri. Così come la luce all’entrata della villetta dove Pigliaru abitava con la moglie. In campagna, o nelle zone isolate, lasciare la luce accesa fuori si usa. Come un piccolo faro al ritorno e per disincentivare animali e malintenzionati qualora ve ne fossero. Valentina probabilmente l’ha visto fare a casa, l’ha ripetuto quando ne ha avuta una propria. Una luce che potrebbe aver permesso a Pigliaru di sparare a colpo sicuro sabato sera quando tutt’attorno era buio.


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Il casale in mezzo alla campagna dove Anna Cupelloni è stata uccisa dal marito è circondata da un muro di cinta che la separa dal resto della campagna dove in questo periodo dell’anno è tutto secco e in mezzo alle sterpaglie si appostano i piccioni che avvertono col volo il passaggio di ogni macchina. Intorno al casale non c’è anima viva. Non solo, ma è anche facilmente raggiungibile, nonostante l’imponente cancello all’ingresso con due cartelli di video sorveglianza e passo carrabile sforacchiati. A qualche metro di distanza c’è infatti un sentiero percorribile con la macchina che porta proprio sotto la villetta del femminicidio dell’altra sera. Raggiungerla è semplicissimo. Non c’è nulla che ostacoli il percorso. La recinzione attorno alla casa si può poi scavalcare facilmente. Tant’è vero che è già stata danneggiata in almeno tre punti.


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Pigliaru potrebbe aver atteso l’arrivo di Anna Cupelloni e della figlia Valentina fuori dalla recinzione di mattoni che circonda la casa. In un angolo, a terra, i resti di una sigaretta fumata di recente. Da quel punto è poi possibile vedere l’arrivo di una macchina prima che svolti a sinistra e, dopo aver aperto il cancello, prenda il vialone, senza luci ai lati e con la sola luce in fondo, all’ingresso, a fare da riferimento. Ad avvisare dell’arrivo anche i piccioni che si trovano in zona e che spiccano il volo al passaggio di ogni mezzo. Infine la distanza tra il muro di cinta e il luogo del femminicidio-suicidio. Pochissimi metri. Percorribili in altrettanti istanti.


Castel Sant’Elia – La zona del casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – La zona del casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Pigliaru, una volta avvistata la macchina con dentro la moglie e la figlia, a quel punto potrebbe essere corso verso la casa e appostato, nascondendosi e approfittando del buio, su uno dei due lati. Con qualche probabilità il sinistro guardando la casa. 


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Sono quasi le nove di sera. Fuori, in campagna, è completamente buio. Anna Cupelloni e la figlia Valentina hanno da poco aperto e chiuso il cancello all’imbocco del viale, percorso il viale e parcheggiato la macchina davanti casa. Forse il furgonato bianco che sta ancora lì. Una volta messo piede fuori dalla macchina Anna Cupelloni e la figlia si sono dirette verso la porta di casa, sotto la luce rimasta accesa per aiutare il ritorno e sentirsi pure meno sole. A quel punto, e a sangue freddo, Pigliaru potrebbe essere sbucato fuori dal nulla, di lato al casale, cogliendole di sorpresa e sfruttando a suo vantaggio il buio. Con un fucile e a breve distanza dalla testa di Anna Cupelloni. Esplodendole un colpo in faccia, prima di girare l’arma verso se stesso e suicidarsi. 


Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio

Castel Sant’Elia – Il casale dove è avvenuto il femminicidio-suicidio


Davanti casa il sangue sembrerebbe essere stato coperto con della terra trovata là attorno. L’assenza infine di sigilli da parte dell’autorità giudiziaria, almeno non se ne notano, potrebbe infine stare a dire che quanto è avvenuto è chiaro e si è svolto all’esterno dell’abitazione. Sempre a terra, uno stendino. E’ rovesciato, con i panni ancora appesi. L’ultimo segno di vita, di chi ha provato a scappare.

Daniele Camilli


Multimedia: Fotocronaca: Il paese, la casa, la villetta – Video: Il casale dove è stata uccisa Anna Cupelloni

Articoli: “Ciriaco Pigliaru era un padre padrone, Anna voleva solo essere libera…” –  “Un femminicidio non può essere definito morte improvvisa, è un crimine efferato”  – Ha aspettato la moglie al casale e poi ha sparato… – Centro Antiviolenza Battiti: “Femminicidio Castel Sant’Elia, dobbiamo lavorare di più” – “La gente non sapeva nemmeno che Pigliaru e la moglie si stessero separando…”  – Pd: “Ennesimo femminicidio, si apra subito la casa rifugio”  – Femminicidio, uccide la moglie e poi si spara davanti alla figlia – Il sindaco Girolami: “Femminicidio-suicidio, una tragedia per tutta la nostra comunità”


Condividi la notizia:
28 settembre, 2021

                               Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY

Test nuovo sito su aruba container https://www.tusciaweb.it/tag/renzo-trappolini/