Viterbo – “La cultura della fraternità e dell’appartenenza è alla base della cultura della legalità. Al servizio e per il bene di tutti”. E’ con queste parole che il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli ha concluso la messa di questa mattina a sant’Angelo in Spatha in piazza del comune per la festa del santo patrono della polizia di stato. Michele arcangelo.
“Un saluto fraterno e un ringraziamento di cuore per l’opera a sostegno della città di Viterbo – ha iniziato invece così l’omelia durante la messa, il vescovo rivolgendosi a chi era presente –. Un ringraziamento di cuore per l’opera necessaria che quotidianamente assicura l’ordinata convivenza di tutti“.
Viterbo – La festa di san Michele
In chiesa, ad ascoltare il vescovo, c’erano il questore Giancarlo Sant’Elia, i vertici delle forze dell’ordine e dell’esercito nella Tuscia, il comandante della polizia locale, l’associazione nazionale della polizia di stato e le associazioni d’arma, il sindaco Giovanni Arena, il prefetto Giovanni Bruno, la direttrice della Asl Daniela Donetti e i familiari del poliziotti.
“Gli angeli – ha detto il vescovo – sono presenza in mezzo a noi in nome di Dio e della sua paternità. San Michele difende dal male e da coloro che vogliono distruggere la comunità. Ed è patrono della polizia proprio per il lavoro di contrasto al male e l’invito a un corretto comportamento“.
“Bisogna poi pensare alle famiglie – ha aggiunto Fumagalli – che vivono sempre nel timore che possa succedere qualcosa. ‘Sposandolo – mi ha detto una volta la moglie di un poliziotto – mi sono impegnata a condividere con lui il servizio per il bene comune”.
Viterbo – La festa di san Michele
Ad intervenire, al termine delle celebrazioni, anche il questore di Viterbo Sant’Elia che ha ringraziato tutti i presenti rifondando anch’esso le famiglie dei poliziotti, in particolar modo le famiglie che hanno perso un proprio caro in servizio.
“E’ fondamentale creare una cultura della legalità – ha sottolineato il vescovo –, e questa si fonda sulla fraternità e l’appartenenza. Dobbiamo creare una nuova mentalità facendo in modo che tutti siano coinvolti in questo percorso”.
“Per avere una cultura della legalità bisogna aiutare tutti a sentirsi parte integrante della comunità. Solo così riusciremo a creare una mentalità di rispetto e amore per l’altro. Una mentalità di servizio – ha concluso Lino Fumagalli – per il bene comune. Per una comunità impegnata e solidale. In cui la polizia e le altre forze armate servano solo per ricordarci costantemente che ognuno di noi deve collaborare”.
Daniele Camilli
Multimedia: Fotogallery: La festa di san Michele
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