Viterbo - Provincia - Terremoto nel centrodestra per scegliere il candidato presidente dopo il vertice chiuso sul nulla di fatto

Strappo della Lega che candida Giulivi, Romoli verso l’intesa Pd-FI

di Giuseppe Ferlicca

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Viterbo – Alessandro Giulivi da una parte, candidato alla presidenza della provincia e Alessandro Romoli dall’altra, sostenuto da Pd e una parte di Forza Italia. O magari tutta.

È il quadro che ha consegnato la riunione di ieri pomeriggio tra FI, FdI e Lega. Chiusa con un sostanziale nulla di fatto. La sola certezza, ribadita, è che Romoli si è reso indisponibile a candidarsi con un centrodestra che non sia allargato rispetto ai confini canonici.

Alessandro Romoli

Eventualità non contemplata nella riunione che si è aggiornata con, da parte di FdI e Lega con la volontà di andare avanti su Giulivi. E gli azzurri?

Oggi è previsto un incontro, seppure qualche alleato abbia mostrato l’orologio, per indicare che il tempo è scaduto. Ma forse di tempo non ne serve più e le decisioni sono state già prese e la soluzione sta pi che nelle tante parole dette, in quelle non pronunciate.

E allora forse l’intesa tra Forza Italia e Partito democratico ormai è cosa fatta e Romoli si appresta a correre in queste elezioni di secondo livello, dove a votare sono gli amministratori nei vari comuni, col favore dei numeri. Sempre secondo i conti di una parte.

Una situazione d’incertezza che la Lega a tarda serata ha rotto. Candidando ufficialmente il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi e invitando gli alleati a unirsi. Avevano detto che non avrebbero atteso più e così è stato.

Umberto Fusco e Alessandro Giulivi

“La candidatura di Alessandro Giulivi – scrivono dalla Lega – antepone l’interesse dei cittadini a personalismi o ambizioni dei singoli soggetti e ribadisce la volontà dì identificarsi, senza alcun dubbio, nel campo politico del centrodestra.

Da domani, con chi avrà deciso di sposare il nostro progetto, cominceremo a preparare le liste per i candidati al consiglio provinciale”.

Un invito, a essere gentili o forse più un pesante richiamo da parte dei leghisti agli alleati, che va ben oltre palazzo Gentili, ma mette in discussione equilibri presenti e futuri: “L’obiettivo politico non deve limitarsi a questo appuntamento “formale” ma deve obbligatoriamente guardare con lungimiranza alle prossime elezioni della città di Viterbo, senza escludere l’appuntamento con le regionali e con le prossime politiche”.

La tensione tra i partiti di centrodestra rimane alta.

La provincia, ente finito in ripostiglio dopo la mancata riforma, che almeno la politica rispolvera. Un dibattito acceso con tante incognite e così poche certezze non si vedeva da tempo.

Sabato si consegnano le liste, ma non bisognerà aspettare la scadenza dei termini per capire chi e quanti si candideranno da una parte o dall’altra, per succedere all’uscente Pietro Nocchi. Questione di ore.

Giuseppe Ferlicca

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23 novembre, 2021