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Bagnoregio - Omicidio D'Orazi - Il difensore del minorenne spiega il perché della sospensione per due anni del processo

“Messa alla prova, fondamentale l’esame scrupoloso della cartella clinica della vittima”

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Bagnoregio - Antonio D'Orazi, l'anziano ucciso in una lite di condominio

Antonio D’Orazi, la vittima


Bagnoregio – (sil.co.) – Accusato di omicidio, anche se preterintenzionale, ha ottenuto la messa alla prova. E’ il giovane di Bagnoregio, sedicenne all’epoca dei fatti, arrestato il 27 agosto 2019 per la morte di un vicino di casa di 76 anni, Antonio D’Orazi, con cui aveva avuto una lite condominiale sfociata in un cazzotto la sera del 26 luglio.

Sulla concessione della messa alla prova, evento rarissimo a fronte di un’accusa pesante come quella contestata all’imputato, avrebbero pesato, secondo la difesa, le conclusioni del perito di parte che, analizzando scrupolosamente la cartella clinica della vittima, avrebbe fatto emergere circostanze non vagliate dal consulente della procura. 

La vittima, come si ricorderà, è deceduta a Belcolle, dopo tre settimane di agonia, il 17 agosto e pochi giorni dopo per il minorenne, indagato fino a quel momento per lesioni gravi, è scattato il fermo, ai domiciliari in una comunità, per omicidio preterintenzionale. Il processo a suo carico, in corso davanti al tribunale per i minori di Roma, grazie alla messa alla prova, è stato sospeso per due anni, durante i quali l’imputato, diventato nel frattempo maggiorenne, dovrà seguire un percorso.

“Il mio assistito ha potuto usufruire dell’istituto della messa alla prova in seguito ad un dibattimento molto lungo e complesso – spiega il difensore Giacomo Mariano Tafuro – questo è stato possibile anche all’esito della consulenza tecnica di parte della difesa, che ha analizzato con scrupolosa attenzione la cartella clinica, ed ha potuto far emergere circostanze non vagliate dal consulente tecnico della procura”.

“Ciò che è tangibile – sottolinea il legale – è che all’esito delle consulenze tecniche, ed in seguito alla richiesta presentata di modifica della misura cautelare, il ragazzo è potuto tornare a casa senza alcuna misura cautelare imposta. Nel proseguo del dibattimento sono inoltre emersi ulteriori fatti che hanno maggiormente chiarito la posizione dell’imputato, su cui però, essendo il procedimento tuttora in corso, anche se sospeso per messa alla prova, non ci si può dilungare, visto che è ancora attesa la decisione del collegio giudicante”.


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30 gennaio, 2021

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