Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
    • Facebook
    • Twitter
    • LinkedIn
    • Google Bookmarks
    • Webnews
    • YahooMyWeb
    • MySpace
  • Stampa Articolo
  • Email This Post

Corte d'assise - Condannato l'infermiere a 7 anni e 3 mesi di carcere, è stato disposto il dissequestro del cadavere - Sarà affidato al comune per la tumulazione

Feto morto nel cassonetto, la sepoltura dopo otto anni

di Silvana Cortignani
Condividi la notizia:

Viterbo - Il cassonetto di via Solieri dove è stato ritrovato il feto - Nel riquadro l'avvocato Samuele De Santis

Il cassonetto di via Solieri dove è stato ritrovato il feto – Nel riquadro, l’avvocato Samuele De Santis


Viterbo – Bimba morta nel cassonetto, la sepoltura a distanza di otto anni. Condannato l’infermiere, è stato disposto il dissequestro del cadavere. Sarà affidato al comune per la tumulazione. Pena dimezzata, intanto, per Graziano Rappuoli: 7 anni e 3 mesi di reclusione per concorso in feticidio invece dei 14 anni di reclusione per omicidio volontario e soppressione di cadavere in concorso chiesti dall’accusa. 

Adesso, finito anche il processo a carico del complice della madre, la piccola vittima potrà avere un nome e degna sepoltura. Potranno tenersi, infatti, a distanza di otto anni, i funerali della bambina nata settimina il 2 maggio 2013, il cui corpo senza vita fu ritrovato tra i rifiuti al Salamaro. Lo ha stabilito ieri la corte d’assise, disponendo, in seguito alla sentenza, il dissequestro del cadavere della piccina e l’affidamento al Comune di Viterbo per la tumulazione. 

La madre, Elisaveta Alina Ambrus, aveva 24 anni, faceva la ballerina in un night club del Poggino e nove mesi prima aveva avuto un altro bambino, affidato alle cure dei genitori in Romania. Ripresa dalle telecamere di una pizzeria, si stava facendo accompagnare a Belcolle, in preda a un’emorragia, da Rappuoli, che le aveva procurato anche la ricetta del farmaco abortivo.

La donna, da anni in Inghilterra, è stata condannata in via definitiva nel 2018 a cinque anni, anche lei per feticidio. L’infermiere è stato assolto dall’accusa di occultamento di cadavere, mentre è stato condannato anche per esercizio abusivo della professione medica, per la ricetta falsa del Cytotec, reato che si prescriverà fra pochi giorni, prima dell’appello già preannunciato dal difensore Samuele De Santis.


“La ricetta dell’infermiere era inservibile”

E’ durata due ore l’arringa dell’avvocato Samuele De Santis, che ha assistito anche la madre. “Rappuoli non sapeva che la Ambrus avesse partorito quando l’ha accompagnata in ospedale, lo ha detto lei durante l’interrogatorio: ‘Altrimenti non mi avrebbe portata a Belcolle’. E non sapeva che in quel sacco ci fosse il feto”, ha detto ieri durante la discussione l’avvocato Samuele De Santis. 

“La Ambrus ha approfittato della sua debolezza – ha proseguito il legale – dopo aver tentato inutilmente di farsi dare il medicinale presentandosi in farmacia con un foglietto, lo ha supplicato in tutti i modi di darle la ricetta. E lui, pur di levarsela di torno, ne ha fatta una a proprio nome dal ricettario medico che portava in macchina assieme assieme agli strumenti per l’assistenza domiciliare, sapendo che era una ricetta inutile, perché così in farmacia non glielo avrebbero dato. Invece lei c’è riuscita, grazie alla complicità della sua collega di lavoro al night e coinquilina”, ha proseguito De Santis.


“Il corpo era ancora caldo, ma era morta”

Erano circa le 18 quando gli agenti di due volanti hanno ritrovato la piccola, gettata alle 14,20 dalla madre tra i rifiuti dentro la busta di un panificio, avvolta nella carta stagnola e in un asciugamano. Drammatico il racconto di uno dei poliziotti impegnati nelle ricerche. “Ho appoggiato la busta sul cofano della volante e l’abbiamo aperta con delicatezza, sperando che il bambino fosse ancora vivo. Era una femmina, già formata, coi capelli. Il corpo era ancora caldo. Ma era morta”, ha detto all’udienza del 28 settembre 2017. Dal momento dell’abbandono erano trascorse circa tre ore e mezza. L’allarme alle volanti è giunto alle 17,20.

“All’inizio ci hanno detto di cercare un pacchetto, un fagottino, che poteva essere tra i vicoli o nei secchioni tra il Sacrario o San Faustino – ha raccontato una poliziotta, spiegando che all’inizio non sapeva che si trattasse di un bambino – poi siamo corsi in una casa di via delle Piagge a verificare se ci fossero sangue o segni di un parto. Ci ha aperto la coinquilina della madre, ma niente, era tutto in perfetto ordine. Infine è arrivata la chiamata per via Solieri, dopo che la donna ha confessato. Sono stati attimi di grande concitazione. In quel momento tutti noi speravamo di trovare la bambina ancora in vita”.


Elisaveta Alina Ambrus

Elisaveta Alina Ambrus


“Il farmaco procurato dalla coinquilina”

Grande assente al processo, per la difesa, la coinquilina. “Lei sì concorrente nel reato. È stata lei ad andare in farmacia, riuscendo a farsi dare il Cytotec con la ricetta di un altro, senza nemmeno lasciare gli estremi di un documento. Era in casa al momento del parto, anche se ha detto che dormiva. Ed è stata per forza lei a ripulire, visto che la polizia non ha trovato nell’appartamento alcuna traccia del parto che sappiamo essere avvenuto in bagno. Ciononostante non è stato fatto neanche l’incidente probatorio per fissare le sue dichiarazioni e lei, dopo il fatto, si è resa irreperibile per non venire a testimoniare”, ha sottolineato De Santis.

“La scena era pulita – hanno detto in aula i poliziotti – per noi in quella casa trovata in perfetto ordine non ci aveva partorito nessuno, non c’era niente nemmeno nei secchi della spazzatura, abbiamo guardato ovunque, anche nella lavatrice. E non si sentiva odore di detergenti appena usati, di varechina o ammoniaca, ma solo puzzo di polvere e fumo”.


“Ha cercato prima un impiegato e un connazionale”

“Non si è indagato fino in fondo – ha ribadito più volte De Santis – Rappuoli non è il solo uomo in questa vicenda. Ce ne sono almeno altri due, non sappiamo a che titolo. La mattina del 2 maggio 2013 la Ambrus ha chiamato prima un impiegato dell’ispettorato del lavoro alle 7,31 e poi un connazionale alle 8,37. Solo dopo ha cercato Rappuoli, dicendogli che stava male e di portarla in ospedale”.


Il ricatto: “Dammi mille euro e sparisco”

L’infermiere sfruttato e ricattato, secondo la difesa. “Tra loro non c’è stato alcun accordo, nessuno scambio di messaggi. Tra il 30 aprile e il 2 maggio è solo lei a cercarlo, a tempestarlo di messaggi, lui non ha risposto neanche una volta”.  “Se ci fosse stato un accordo, avrebbe fatto la ricetta a nome della Ambrus o si sarebbe fatto dare lui il farmaco per poi consegnarglielo. Le ha fatto una ricetta inservibile ed è sparito”, ha ribadito il difensore.

Poi il ricatto: ” Dopo avere parlato con la polizia, in ospedale, la Ambrus gli ha mandato un messaggio: ‘Dammi mille euro e me ne vado, è meglio per me e per te’. Rappuoli e stato sfruttato e ricattato dalla Ambrus, non è un concorrente in un’azione premeditata insieme, ma è stato solo funzionale a quello che lei voleva, interrompere la gravidanza”.


“Non è il padre e non avevano una relazione”

Ultimo ma non ultimo: “Rappuoli non è il padre e tra lui e la Ambrus non c’era una relazione sentimentale, erano due estranei che si conoscevano per via del night club. Lei lo ha scelto perchè infermiere e perchè persona debole, su cui poter fare leva, essendo sola e disperata per una gravidanza di cui non poteva parlare con nessuno, perchè avrebbe perso il lavoro”, ha sottolineato De Santis.

“Siamo pienamente soddisfatti per l’assoluzione dall’accusa di occultamento di cadavere e molto fiduciosi nella futura sentenza della corte d’appello. Intanto è un primo passo verso una valutazione critica, sia fattuale che giuridica, su una vicenda che è molto complicata da un punto di vista giuridico e che assolutamente non merita e non può vedere il mio assistito comunque in concorso con la Ambrus. Aspetteremo le motivazioni e ricorreremo in appello”. 

Silvana Cortignani


Articoli: Feto nel cassonetto, l’infermiere condannato a 7 anni e 3 mesi di carcere per feticidio – Feto nel cassonetto, chiesti 14 anni per omicidio per l’infermiere – Feto nel cassonetto, l’ora della verità per l’infermiere accusato di omicidio

 


Condividi la notizia:
28 aprile, 2021

Feto nel cassonetto ... Gli articoli

  1. Aiutò ad abortire la madre di una neonata gettata nel cassonetto, in libertà infermiere 65enne
  2. "La madre ha partorito da sola la bimba, ma l'infermiere non poteva non sapere"
  3. Bimba morta tra i rifiuti, pena ridotta a 5 anni e mezzo per l'infermiere
  4. Bimba morta tra i rifiuti, processo bis per l'infermiere condannato a 7 anni per feticidio
  5. Feto nel cassonetto, l'infermiere condannato a 7anni e 3 mesi di carcere per feticidio
  6. Feto nel cassonetto, chiesti 14 anni per omicidio per l'infermiere
  7. Feto nel cassonetto, l'ora della verità per l'infermiere accusato di omicidio
  8. "Non è stato il Cytotec a uccidere la bimba, ma la condotta della madre"
  9. Bimba morta nel cassonetto, perse oltremanica le tracce della madre
  10. Cadavere di bimba nel cassonetto, la verità dell'infermiere
  11. L'accusa: "Bimba nata viva" - La difesa: "Potrebbe avere sbattuto sul water"
  12. Riprende dopo un lungo stop il processo all'infermiere accusato di omicidio volontario
  13. Feto nel cassonetto, tre superesperti per chiarire gli effetti del farmaco abortivo
  14. Estradizione in Italia o interrogatorio in videoconferenza dal carcere di Londra per la Ambrus
  15. Feto nel cassonetto, la madre è stata rintracciata in un carcere di Londra
  16. Ennesimo stop del processo all'infermiere, svanita nel nulla la madre della bimba
  17. Arrestata sei mesi fa a Londra dall'Interpol, è nuovamente sparita la Ambrus
  18. I professori Mauro Bacci e Massimo Lancia: "Non fu un parto precipitoso"
  19. "Non ci sono prove che l'infermiere sapesse che la Ambrus era incinta"
  20. Feto nel cassonetto, Londra decide sull'estradizione della madre
  21. Feto nel cassonetto, madre rintracciata dall'interpol a Londra
  22. Ha gettato la figlia nel cassonetto, diserta l'aula per l'ennesima volta
  23. "Ho fatto una grande cavolata, mi sono sentita persa"
  24. Feticidio, pena dimezzata e revocato il carcere alla madre
  25. Non fu omicidio ma feticidio, pena dimezzata in appello
  26. Madre condannata a 10 anni per omicidio, processo d'appello al via
  27. "Dammi mille euro per andarmene, è meglio per te e per me"
  28. Feto nel cassonetto, parla infermiere del pronto soccorso
  29. "Quando ho aperto la busta speravo che la bimba fosse ancora viva"
  30. L'infermiere ammette di aver scritto la ricetta falsa per la pillola abortiva
  31. Processo all'infermiere, sfilano i primi testi dell'accusa
  32. Bimba nel cassonetto, al via il processo all'infermiere
  33. "Non fu omicidio ma parto precipitoso"
  34. Feto nel cassonetto, si va in appello
  35. "Ha gettato il feto nel cassonetto senza ripensamenti"
  36. "Feto nel cassonetto, faremo appello"
  37. Feto nel cassonetto, mamma condannata a 10 anni
  38. Feto nel cassonetto, venerdì la discussione
  39. Feto nel cassonetto, i periti: "Parto precipitoso"
  40. Neonata uccisa e gettata tra i rifiuti, parola ai periti
  41. Neonata nel cassonetto, affidata la perizia a tre specialisti
  42. Feto nel cassonetto, niente carcere per la giovane madre
  43. Feto tra i rifiuti, difesa contro il carcere per la madre
  44. Feto tra i rifiuti, rito abbreviato per la madre
  45. "Totale assenza di valore per la vita umana"
  46. Feto tra i rifiuti, carcere per la madre
  47. Feto tra i rifiuti, è scontro sul mandato di arresto europeo
  48. Feto nel cassonetto, l'infermiere torna libero
  49. Feto nel cassonetto, a gennaio l'udienza preliminare
  50. Feto nel cassonetto, arrestato l'infermiere
  51. Feto tra i rifiuti, l'avvocato: "La madre voleva venire in aula"
  52. Stop alle indagini sul feto gettato tra i rifiuti
  53. Feto tra i rifiuti, è scontro sulla proroga delle indagini
  54. Feto nel cassonetto, il Riesame dà ragione alla procura
  55. Feto nel cassonetto, il Riesame si riserva
  56. Feto nel cassonetto, libera la ragazza madre
  57. Feto nel cassonetto, la procura la spunta in Cassazione
  58. Feto nel cassonetto, la Cassazione prende tempo
  59. Feto nel cassonetto, oggi l'udienza in Cassazione
  60. Feto abbandonato nel cassonetto, fissata l'udienza
  61. Feto nel cassonetto, la madre resta in carcere
  62. Feto nel cassonetto, sarà ricorso in Cassazione
  63. Feto nel cassonetto, respinto l'appello della Procura
  64. Feto nel cassonetto, il Riesame prende tempo
  65. Feto nel cassonetto, fissata l'udienza
  66. Madre arrestata, la procura insiste sull'omicidio
  67. Feto nel cassonetto, la madre non risponde
  68. Madre arrestata, la procura pronta a impugnare
  69. Feto nel cassonetto, arrestata la madre
  70. Feto nel cassonetto, si indaga per omicidio
  71. Feto nel cassonetto, la madre scossa e provata
  72. Feto nel cassonetto, Mancini (Pd): Siamo tutti colpevoli
  73. Feto nel cassonetto, c'è un video
  74. "Subito uno sportello di ascolto per le donne"
  75. "La vita umana è sacra e inviolabile"
  76. Feto nel cassonetto, la ragazza rischia l'accusa di infanticidio
  77. "Il gesto disperato di una mamma"
  78. Feto nel cassonetto, si sospetta l'esistenza di un complice
  79. Trovato feto morto in un secchione dell'immondizia, identificata la madre

                               Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY

   


 

Test nuovo sito su aruba container https://www.tusciaweb.it/grazie-al-dottor-chegai-e-al-suo-reparto-di-radiologia-diagnostica/