Viterbo – E’ stata tolta alla camorra per “regalarla” alla monnezza. Viterbo, piazza Dante. La casa confiscata vent’anni fa a Matilde Ciarlante, arrestata di recente e nella lista dei 100 latitanti più pericolosi, è nel più completo stato di incuria, degrado e abbandono.
La casa si trova a piazza Dante, al civico 18. Di fronte, l’edificio di un istituto superiore. Poco più avanti una delle sedi della Caritas. Alle spalle, il centro storico.
Viterbo – La casa in piazza Dante confiscata alla camorra
La casa confiscata alla mafia è ridotta un disastro. Le saracinesche al pianterreno sono state sfondate e riempite di monnezza di ogni tipo. Sacchi di plastica e tavola da stiro inclusi. La porta è sigillata. Impossibile entrare. Non da lì. Ma lo stato all’interno, per quanto presumibile, è evidente. Ogni tanto s’affaccia pure una famiglia di piccioni e almeno un paio di finestre sono aperte. I muri attorno sono invece pieni di graffiti. In bella vista, anche una svastica.
Il muro che fiancheggia la scalinata d’accesso è in parte crollato. Il resto è pericolante. Sotto, le macchine ci parcheggiano ogni sera. Attorno, nonostante la casa tolta alla camorra sia diventata una discarica, la gente ci vive e va a scuola. La scalinata d’ingresso, anch’essa pericolante, è piena zeppa d’erba. Verde e rinsecchita. Ci sono pure le felci. Come nel bosco.
Viterbo – La casa in piazza Dante confiscata alla camorra
Il bene confiscato. L’appartamento in piazza Dante, 121 metri quadrati la superficie, è stato confiscato definitivamente nel 2002.
Una ricerca del master in giornalismo dell’Università degli studi Lumsa di Roma, “La mappa dei beni confiscati alla mafia nel Lazio”, pubblicata on line, ha dedicato tutta una mappa e tutta una serie di schede ai beni confiscati alla criminalità organizzata nella regione, Tuscia inclusa. Nella scheda dedicata alla città dei papi, e significativamente titolata “Viterbo, tre beni confiscati ma il comune non lo sa”, si parla anche del bene in piazza Dante. “Viterbo è un comune di oltre 67mila abitanti nel nord del Lazio. All’istanza di accesso civico generalizzato inviata l’11 dicembre 2017, l’amministrazione – sta scritto nella scheda della mappa della Lumsa – ha risposto che non risultano beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e assegnati o trasferiti a favore del comune di Viterbo”.
“L’amministrazione ha quindi confermato – prosegue la scheda del master in giornalismo dell’Università Lumsa – tramite la risposta del dirigente del Settore patrimonio del 21 dicembre – quanto è pubblicato nella sezione Amministrazione trasparente del sito del comune. Consultando i dati riportati da Open Regio, risultano esserci invece tre immobili confiscati alla mafia a Viterbo. In un primo caso si tratta di un appartamento in un condominio per ‘uso di abitazione e simili’ in piazza Dante Alighieri, 18, in una zona centrale della cittadina”. “Un secondo bene è costituito da un box o garage o autorimessa. È situato sempre in piazza Dante Alighieri, 18”.
“Un terzo immobile – si conclude così la scheda della Lumsa – si trova, infine, in via della Ferrovia. Si tratta di ‘un’unità immobiliare per alloggio e usi collettivi’, sottocategoria ‘albergo/pensione'”.
La ricerca condotta dal master in giornalismo dell’Università Lumsa fa parte a sua volta di un progetto nazionale, ConfiscatiBene, lanciato dall’associazione antimafia Libera.
Viterbo – La casa in piazza Dante confiscata alla camorra
I beni confiscati alla criminalità organizzata nel Lazio. Sono 490 i beni immobili confiscati alla mafia su tutto il territorio regionale. Si tratta di abitazioni, terreni, ville, box e locali commerciali. Il tutto per un valore di 82 milioni di euro. 377 invece gli immobili destinati a partire dal 1990. I dati sono dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). “Scopo principale dell’Agenzia – sta scritto sul sito istituzionale – è quello di provvedere all’amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, a seguito di confisca definitiva, nonché coadiuvare l’amministratore giudiziario sotto la direzione dell’Autorità giudiziaria in fase di sequestro fino alla confisca di primo grado, dopo la quale assume la gestione diretta degli stessi beni”.
Secondo i dati dell’Anbsc, i beni sequestrati in provincia di Roma sono 231 (valore, 39 milioni di euro), in quella di Latina 158 (21 milioni di euro). In provincia di Frosinone gli immobili confiscati sono stati in tutto 82 (20 milioni di euro), nella Tuscia sono 12 beni (1,3 milioni di euro) e 7 nel reatino (50 mila euro).
Viterbo – La casa in piazza Dante confiscata alla camorra
Matilde Ciarlante. La casa confiscata apparteneva a Matilde Ciarlante. Classe 1953 e latitante dal 2014. Inserita nella lista dei 100 più pericolosi. Fino all’inizio di quest’anno, quando è stata arrestata a Roma dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria. Su di lei pendevano due ordini di esecuzione pena emessi nel 2014 dalla Procura della Repubblica di Roma e nel 2017 dalla Procura generale della Corte di Appello di Napoli, a seguito di altrettante condanne. Rispettivamente, 6 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e 4 anni e 5 mesi per associazione di tipo mafioso. La donna è la vedova di Giuseppe Cillari, boss della camorra scomparso nel 2002.
Daniele Camilli
Multimedia: Fotogallery: La casa confiscata alla camorra – Video: Degrado e abbandono della casa tolta alla criminalità
– La casa in piazza Dante strappata alle mafie e vuota da anni…
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