Viterbo – “Carthago delenda est”. Le masse di San Sisto sono state definitivamente “distrutte”. E giovedì scorso, c’hanno sparso sopra pure il sale. Si conclude definitivamente, e nel peggiore dei modi, sebbene legittimamente e perfettamente a norma di legge, la storia di questa piccolo spazio di termalismo sociale che, prima ancora d’essere recintato e reso invalicabile, è stato per secoli il punto di riferimento di un mondo contadino che lo aveva sempre custodito e alimentato, tessendoci attorno rituali magico religiosi per la cura delle malattie oppure, più semplicemente, per staccare dalla fatica e dallo sfruttamento spietato che hanno caratterizzato le campagne lì attorno fino a pochissimi decenni fa. Senza acqua, senza luce, senza l’ombra di un riscaldamento. Senza niente.
Quelle terme che, a guardarle oggi viene soltanto da piangere, prima di essere ridotte a un fatto privato e, infine alla distruzione, hanno avuto un significato e un valore enorme, antropologico prima ancora che archeologico.
Viterbo – Le masse di San Sisto
Giovedì scorso, il comune di Viterbo ha dato seguito a un’ordinanza del 2006. E quello che restava delle masse di San Sisto è stato abbattuto e accatastato davanti all’ingresso. Una visione desolante e dolorosa. Drammatica e senza parole. Biglietteria, spogliatoi, bagni, tutto. In giro si vedono anche delle cyclettes e altri oggetti di varia natura. Il tutto in esecuzione di un’ordinanza comunale che risaliva al 2006, ma che non era mai stata applicata. Finché recentemente non è intervenuta la regione Lazio che ha scritto al comune, di fatto obbligandolo. A quindici anni di distanza. Prima però, ci sono stati i contenziosi in tribunale e la chiusura della sorgente. Niente più acqua calda. Dopo secoli. Perché lì c’era un complesso termale d’epoca romana, della prima età imperiale. Sono presenti e visibili i resti lungo la strada.
Viterbo – Le masse di San Sisto
Da quelle parti passava anche la Cassia. Finito l’impero, le sorgenti d’acqua calda sono state comunque sia utilizzate nei secoli successivi. In particolare modo dalla popolazione contadina. Fino agli studenti e a un mondo underground viterbese di cui c’era ancora traccia all’inizio degli anni 2000. “L’acqua sulfurea”, veniva chiamata così dai contadini. Come anche terme di Sant’Ippolito, prima di diventare San Sisto. E mettersi a mollo non costava niente. Neanche un euro.
Viterbo – Le masse di San Sisto
La zona destinata ai camper, sempre piena di camper, è semplicemente deserta e con l’erba alta, che sotto lo scoppio del sole estivo non mette di certo a proprio agio. Davanti al cancello, dove c’era sempre qualcuno con cui scambiare due chiacchiere, adesso chiuso, c’è solo lo spettacolo deprimente delle macerie. In perfetto stile decadente provinciale. Con tanto di statuetta di gesso sullo sfondo e i cartoncini “da caffè” dell’Estathé buttati là alla bene e meglio.
C’è pure, in mezzo alle scartoffie sopra una panca, anche un piccolo golgota con tre croci. In fondo a tutto la vasca vuota. Bianca che sembra pallida. Nemmeno una goccia d’acqua attorno. Dopo secoli e secoli. Generazione dopo generazione. Dopodiché le ultime, che ne hanno decretato la fine.
Viterbo – Le masse di San Sisto
Infine. Marzo 2019. Le masse di San Sisto sono “una rara occasione di relax. La possibilità di trascorrere del tempo in un ambiente salutare e rilassante, nelle acque termale a prezzi modici. Non ci sono particolari limiti orari, salvo alcune ore in cui fanno la manutenzione della splendida piscina termale, per il resto del tempo sono accessibili a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
Viterbo – Le masse di San Sisto
Maggio 2019. “Per trascorrere una mezza giornata per rilassarsi, è l’ideale, l’acqua fa bene alla pelle e anche al corpo, è la stessa acqua delle terme dei papi, soltanto molto più economico, l’abbonamento annuale costa soltanto 30 € e ci si va anche di notte, è sempre aperto, c’è anche una piccola vasca con acqua dolce e fredda che va bene per alternarsi con l’acqua calda ciò è per me è molto tonificante. Da provare. Rilassamento totale”.
Viterbo – Le masse di San Sisto
Sono tra gli ultimi messaggi lasciati su Tripadvisor da chi frequentava il posto che, circa l’80% delle recensioni, davano tra eccellente e molto buono. A piè di pagina le foto di come erano una volta le terme di San Sisto. Ormai messaggi in bottiglia. Relitti di un naufragio.
Daniele Camilli
Fotocronaca: Le macerie delle masse di San Sisto
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