Viterbo – (sil.co.) – Badante accusata di fare razzia a casa dei badati. La donna, una viterbese di 43 anni, avrebbe venduto per 272 euro a un compro oro un prezioso solitario che secondo la presunta vittima doveva valere oltre 2.500 euro.
“Qualcosa non torna, è ovvio. Visto l’abisso che c’è tra le due stime, non può essere lo stesso anello della denuncia”, commenta il difensore Remigio Sicilia, il quale non ravvisa il requisito dei gravi indizi di colpevolezza e sta valutando se ricorrere al tribunale del riesame.
“Oltretutto in quella casa la mia assistita non è rimasta altro che un giorno. Come avrebbe fatto a individuare in così poche ore il nascondiglio dei gioielli e al tempo stesso ad appropriarsene senza che la padrona se ne accorgesse?”, prosegue il legale della donna, sottoposta da due giorni alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nella frazione del capoluogo dove vive.
“Proprio adesso che finalmente aveva trovato un lavoro in regola, anche se si tratta di una misura blanda, si trova nell’impossibilità di proseguire l’attività lavorativa da cui trae l’unico sostentamento per sé e la figlia”, sottolinea il legale.
Polizia a Viterbo – immagine di repertorio
Presso un altro compro oro gli investigatori della squadra mobile avrebbero trovato un servizio di posate d’argento di sospetta provenienza furtiva.
“Nessuno ne aveva denunciato il furto, ma quando, a distanza di giorni, la polizia ha chiesto alla presunta parte offesa, che aveva denunciato solo un furto di gioielli mai ritrovati, se le fossero stati sottratti anche degli oggetti, guarda caso si sarebbe improvvisamente accorta che le erano stati rubati anche tutti i soprammobili, dei quali però non aveva fatto parola nella querela”.
L’indagata sarebbe una ladra seriale, secondo la ricostruzione della questura, che avrebbe rintracciato e recuperato parte della presunta refurtiva, per un valore complessivo di qualche migliaia di euro, tra cui un solitario, una veretta con diamanti e un anello in oro giallo.
“Ma la mia assistita non è stata l’unica persona estranea a entrare nelle abitazioni delle presunte vittime, dove peraltro in pochi giorni si sono avvicendate più badanti”, fa notare il legale.
Sempre secondo l’accusa, la donna avrebbe agito con lucidità, freddezza ed estrema determinazione, dimostrando assoluta mancanza di scrupoli nel derubare ripetutamente soggetti fragili e indifesi, che avrebbe dovuto accudire, violando così la fiducia che le vittime e le loro famiglie avevano riposto in lei.
“Attraverso un consolidato modus operandi – si legge nella nota della questura – si faceva assumere per prestare assistenza alle persone anziane e, dopo aver carpito la fiducia delle vittime, rubava gli oggetti preziosi all’interno delle loro abitazioni interrompendo poi bruscamente il rapporto di lavoro”.
– Si fa assumere come badante e fa razzia di gioielli in casa di anziani e disabili
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