Il tribunale di Viterbo
Orte – (sil.co.) – Truffa aggravata ai danni di un gruppo radiotelevisivo viterbese, imputato un ex collaboratore 47enne dell’associazione culturale Tele Radio Orte.
Si sarebbe appropriato “con artifizi e raggiri” di oltre 130mila euro dovuti in realtà al titolare in massima parte fondi pubblici, consistenti in contributi e rimborsi.
Il processo, chiesto il 21 novembre 2019 dal pm Stefano D’Arma, è entrato nel vivo venerdì scorso davanti al giudice Roberto Cappelli, che ha sentito la parte offesa, ovvero il presidente del gruppo Ottavio Nicoletti. Il contro esame, data la complessità del caso, sarà completato all’udienza del prossimo 28 gennaio.
Diverse le presunte truffe ai dnni dell’azienda contestate all’imputato che sarebbe riuscito a farsi bonificare sul conto di un’azienda a lui riconducibile contributi ministeriali pari a 27.728,68 euro per l’anno 2016 nonché circa 100mila euro dalla Regione Lazio per rimborsi mag (messaggi autogestiti gratuiti) relativi a quattro anni a partire dal 2013 nonché oltre 1200 euro per prestazioni rese da Radio Orte a una società lombarda del settore radio televisivo.
Tribunale – Il pm Stefano D’Arma
Il 47enne, secondo l’accusa, tra novembre e dicembre 2017, avrebbe indicato nelle domande aventi ad oggetto richieste di contributo ministeriale, relative all’anno 2016, il codice Iban di una associazione facente riferimento a una emittente a lui riconducibile invece del codice dell’associazione culturale Tele Radio Orte, che ricomprende le emittenti Tele Radio Orte, Radio Orte Tv, TRO 2 e Radio Orte.
“L’indagato induceva in errore – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – il personale del ministero dello sviluppo economico che erogava il 19.10.18 per l’anno 2016 la somma complessiva di 27.728,68 euro di contributi ministeriali (rispettivamente, la sommatoria di euro 6.153,38, di euro 10.787,65 e di euro 10.787,65), procurandosi in tal modo un ingiusto profitto in danno di Ottavio Nicoletti, presidente dell’associazione culturale Tele Radio Orte, con le aggravanti di aver arrecato alla parte offesa un danno di rilevante entità ed avendo commesso il fatto abusando delle relazioni d’ufficio intercorse con la medesima parte offesa“.
Un copione che si sarebbe ripetuto. L’ex collaboratore dell’associazione culturale, a gennaio del 2018, avrebbe tentato di ottenere, con le stesse modalità, per l’anno 2017, l’erogazione sul suo conto di contributi ministeriali pari a circa 27mila euro, “abusando delle relazioni d’ufficio intercorse con la medesima parte offesa”. E lo stesso avrebbe fatto per gli anni 2018 e 2019. Il delitto non si sarebbe perfezionato “per cause indipendenti dalla volontà dell’indagato”, scrive il pm D’Arma.
Avrebbe inoltre fraudolentemente ricevuto dalla Regione Lazio la somma di 7.653,17 euro, comunicando con una lettera del 22 novembre 2013, inviata alla regione Lazio-Corecom Lazio per conto delle emittenti dell’associazione facente capo alla parte offesa – successivamente alla presentazione delle domande per l’erogazione di rimborsi mag (messaggi autogestiti gratuiti) per l’anno 2013 – che i rimborsi dovevano essere accreditati sul codice Iban della sua associazione, in luogo del corretto codice intestato all’associazione culturale Tele Radio Orte.
Nel 2014, sempre per i rimborsi mag, avrebbe ricevuto indebitamente la somma di 16.868,19 euro. Altri 23.685,16 relativi all’anno 2016. Infine 49.103,59 euro per l’anno 2017.
Più modesta la somma di 1.255,38 euro, che avrebbe ottenuto nel 2018, “emettendo fraudolentemente fatture a nome dell’associazione facente capo all’imputato, in relazione a quattro ordini ricevuti dalla Channel News Radio Srl di Milano, a fronte di prestazioni rese da Radio Orte, indicando il proprio codice Iban”.
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