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Viterbo - Somigli (Uil scuola): "La disobbedienza è un valore democratico e gli studenti che hanno occupato il liceo scientifico ce lo hanno ricordato"

“Ruffini, l’obbedienza non è più una virtù…”

di Daniele Camilli
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Viterbo – “L’obbedienza non è più una virtù. Lo diceva don Milani, un grande maestro che dovremmo prendere a riferimento ogni volta che si parla di ragazzi e ragazze. Studenti che, come è successo al liceo Ruffini, in questi giorni hanno rivendicato essenzialmente una cosa: il diritto allo studio inteso anche come diritto alla disobbedienza”. Silvia Somigli è la segretaria generale della Uil scuola di Viterbo.

Un intervento deciso, “non – precisa Somigli – per ‘legittimare’ un reato, come da più parti sono state definite le occupazioni di questi giorni, senza aggiungere altro, ma per ricordare che la disobbedienza è un valore democratico. Anzi, se qualcuno in passato non avesse disobbedito, la democrazia sicuramente nemmeno l’avremmo conosciuta”.


Viterbo - Liceo Ruffini occupato

Viterbo – Liceo Ruffini occupato


Don Lorenzo Milani è stato uno dei più importanti intellettuali del secolo scorso. Fondatore della scuola di Barbiana, e autore di Lettera a una professoressa, scrisse anche un pamphlet, L’obbedienza non è più una virtù, a sostegno dell’obiezione di coscienza opposta al servizio militare, all’epoca obbligatorio in Italia. Per questo motivo fu processato, e poi assolto, per apologia di reato.


Viterbo - Liceo scientifico Ruffini occupato

Viterbo – Liceo scientifico Ruffini occupato


Ieri è calato il sipario sull’occupazione del liceo scientifico Paolo Ruffini di piazza Dante a Viterbo. Cinque giornate lunghissime, iniziate sabato scorso e termite ieri pomeriggio, quando lo striscione “Ruffini occupato” è stato tirato giù dal cancello che si affaccia sul cortile dell’istituto. La versione numero due, perché il primo era stato bruciato quando altri ragazzi, tra sabato e domenica notte, si sono presentati davanti al portone della scuola e hanno tentato di fare irruzione a colpi di bottiglie di vetro e insulti. Qualcuno è riuscito anche ad entrare, ma è stato subito respinto e cacciato fuori, grazie anche, a quanto pare, a una piccola barricata messa su all’ingresso, dove “l’attacco” è stato sventato. 

“La disobbedienza – prosegue poi Somigli -, che non significa affatto violenza, è un valore democratico che rischiamo di dimenticare e che questi ragazzi hanno invece ricordato a tutti quanti. Alla politica e ai professori, alle istituzioni e ai dirigenti scolastici, sviluppando anche un confronto con la città che ha saputo a sua volta mostrare, nelle sue migliori componenti, tutta la sua solidarietà a quelli che in fondo sono soprattutto i suoi figli, il futuro di una comunità profondamente scossa da due anni di pandemia”.


Silvia Somigli, segretario organizzativo regionale Uil Scuola

La segretaria generale della Uil scuola Silvia Somigli


Cinque giorni di occupazione al Ruffini, come non se ne vedevano da anni. Seminari, di cui uno con il direttore di Tusciaweb Carlo Galeotti, attività organizzative e soprattutto una scuola aperta al territorio e che ha saputo subito stabilire un dialogo con le istituzioni. Polizia e carabinieri, e poi il sindaco, il presidente della provincia, i consiglieri provinciali e comunali, gli altri studenti, delle altre scuole e del passato, che sono passati al Ruffini semplicemente per un saluto. In mezzo, il tempo per i tamponi anti Covid realizzati in accordo con Asl e comune, e che finora hanno dato solo esito negativo.

“In questi due anni di pandemia – ha commentato Somigli – è come se ci fossimo dimenticati completamente della condizione dei giovani in questo paese. E appena hanno alzato la testa per ricordarcelo, la reazione, fortunatamente solo a parole, è stata durissima. Con l’invito, da diverse parti, alla denuncia e alla criminalizzazione di una scelta che andrebbe invece analizzata e approfondita. Non per parlare astrattamente di futuro, ma per vedere con occhi nuovi un presente dove gli studenti sono costretti a fare una vita durissima simile a quella di un lavoratore. Ma non sono lavoratori, e quando pensiamo a loro come alla futura classe dirigente, dovremmo anche pensare alla loro formazione, che non può essere solo un’esperienza meccanica di apprendimento di strumenti necessari a far funzionare un sistema economico e sociale, ma deve anche saper anche accompagnare i ragazzi tenendo conto delle condizioni in cui vivono e di quello che sono costretti a sopportare. Condizioni che le istituzioni dovrebbero migliorare, non peggiorare”.


Teresa Pianella (a destra), Francesco Boscheri e Lucia Ferrante

Viterbo – Liceo Ruffini occupato – Teresa Pianella, Francesco Boscheri e Lucia FerranteTeresa Pianella (a destra), Francesco Boscheri e Lucia Ferrante


Somigli interviene anche sulla questione del doppio turno di ingresso, alle 8 e alle 9,40 di mattina. Con conseguente uscita di classe all’una e mezza e alle due e mezza del pomeriggio. In vigore da un anno per contrastare la diffusione del Covid. “Orari massacranti – ha sottolineato la segretaria generale della Uil scuola – che non solo hanno fatto precipitare la qualità della vita degli studenti, che tornano a casa alla sera senza nemmeno il tempo di studiare, ma li hanno talmente tanto affaticati che in diversi casi abbandonano gli studi preferendo andare a lavorare per guadagnare qualcosa e sostenere famiglie spesso in difficoltà economiche”.

“Non solo – ha aggiunto Somigli -, ma all’inizio di novembre Cotral, regione e prefettura avevano promesso agli studenti quanto meno una risposta, nel giro di tre settimane, in merito alla possibilità di tornare all’orario unico di ingresso a scuola. Non solo non se ne è fatto più nulla, ed è passato più di un mese, ma nessuno ha più nemmeno risposto su che fine avesse fatto quella proposta. Nonostante i solleciti. E non a caso questa era una delle tante questioni poste dall’occupazione del Ruffini”.

“In una situazione del genere – conclude infine la segretari della Uil scuola -, dopo due anni di pandemia, che hanno finito anche con lo spazzare sotto al tappeto pure i problemi precedenti alla pandemia, come la questione dell’edilizia scolastica, che altri mezzi hanno gli studenti per far sentire la loro voce se non quello della disobbedienza?”.

Daniele Camilli


Multimedia: Fotocronaca: Il sindaco Arena al Ruffini – Il presidente della provincia Romoli al Ruffini occupato – Video: L’aggressione “squadrista” al liceo Ruffini occupato


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26 dicembre, 2021

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