Viterbo – “L’occupazione oggi si chiude. E’ stata un’esperienza positiva che abbiamo voluto portare avanti fino in fondo”. Tornano a casa ragazzi e ragazze che sabato in giornata hanno occupato il liceo scientifico Paolo Ruffini. Cinque giorni difficili, cinque giorni importanti. Le cinque giornate di piazza Dante a Viterbo che in questi tempi di pandemia hanno probabilmente cambiato anche il modo d’essere di molti studenti che hanno partecipato, confrontandosi con docenti e preside. Infine anche con chi, lo scorso fine settimana, ha tentato anche di assaltare la scuola con metodi squadristi. Prima provando a fare irruzione, “con l’intenzione di aggredirci e spaccare tutto”, come ha già detto una delle rappresentanti degli studenti che hanno occupato la scuola. Teresa Pianella, anch’essa una studentessa del liceo Ruffini. Ieri, inoltre, l’incontro con il direttore di Tusciaweb, Carlo Galeotti.
Viterbo – Liceo scientifico Ruffini occupato
“L’occupazione – ha detto Teresa Pianella -, è nata come una protesta, ma è stata anche un’occasione per crescere e organizzare il contesto e le iniziative che lo hanno caratterizzato. Il tutto con una forte partecipazione da parte degli studenti, in un momento particolare nella vita del paese, come è appunto l’emergenza per contrastare la diffusione del Covid”. Regole che ragazzi e ragazze, che hanno più volte aperto le porte alla stampa senza alcun problema né ostilità, hanno dato sempre l’impressione di rispettare. Dall’uso delle mascherine e distanziamenti durante le iniziative. Tant’è vero che i tamponi fatti qualche giorno fa dalla Asl di Viterbo avrebbero dato finora tutti quanti esito negativo.
Cinque giornate. “La mattina – spiega Pianella – era dedicata alla pulizia degli ambienti. Poi ci sono stati momenti di svago, organizzazione della giornata e iniziative tenute dai ragazzi, con professori oppure professionisti esterni. La sera c’e’ stato infine chi si è dedicato ai giochi di ruolo, agli scacchi, alla musica, alla lettura o più semplicemente a socializzare con gli altri. Il tutto, a parte l’episodio tra sabato e domenica notte, si è svolto in modo pacifico. Non ci sono state più neanche tentativi di aggressione, a parte qualche scampanellata in tarda notte”.
Viterbo – liceo Ruffini occupato – Teresa Pianella
Domenica scorsa ci sono state poi le visite a scuola del presidente della provincia neo eletto Alessandro Romoli, del presidente uscente Pietro Nocchi e del consigliere comunale Giacomo Barelli. Il giorno dopo è stata invece la volta del sindaco Giovanni Arena accompagnato dalla Asl per proporre, e successivamente fare, i tampini anti Covid a tutti gli studenti maggiorenni e minorenni con l’autorizzazione dei genitori.
Viterbo – Liceo Ruffini occupato – Teresa Pianella, Francesco Boscheri e Lucia FerranteTeresa Pianella (a destra), Francesco Boscheri e Lucia Ferrante
Un’esperienza positiva e di crescita. “L’occupazione – ha concluso infine Teresa Pianella – è la forma di protesta più forte che uno studente si può permettere, il modo per far sentire la propria voce attraverso uno strumento di lotta. L’opportunità migliore per dimostrare alla scuola, che spesso ci tratta come bambini, che abbiamo molte più cose da dire e tutta la possibilità di autogestirci in maniera autonoma”.
Daniele Camilli
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Multimedia: Fotocronaca: Il sindaco Arena al Ruffini – Il presidente della provincia Romoli al Ruffini occupato – Video: L’aggressione “squadrista” al liceo Ruffini occupato
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