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Viterbo - A raccontare la proposta Renzo Chiovelli della Sapienza con una conferenza e poi una visita guidata al tratto di Valle Faul - FOTO E VIDEO

“Un parco comunale delle mura medievali…”

di Daniele Camilli
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Viterbo – “Un parco comunale delle mura medievali”. A rilanciare la proposta l’altro giorno Renzo Chiovelli dell’università La Sapienza di Roma. L’occasione, la prima di un ciclo di conferenze che la soprintendenza vuole fare a Viterbo per valorizzare il patrimonio della città e le ricerche che vengono portate avanti. Il primo incontro è stato sulle mura. A pochi passi da un tratto delle stesse. Valle Faul, auditorium della fondazione Carivit. Con due tappe. Seminario, c’era anche Beatrice Casocavallo dei beni archeologici della soprintendenza, e infine visita guidata nei giardini della casa dell’ex sindaco di Viterbo Pio Marcoccia.


Viterbo - Le mura medievali

Viterbo – Le mura medievali


“L’idea – ha spiegato Chiovelli – è quella di creare un parco delle mura. E la parte più consistente potrebbe essere proprio questa che si trova tra valle Faul e il Paradosso. Un parco urbano lungo le mura. Utile anche per garantire manutenzione e salvaguardia che vanno fatte”. 



La proposta risale già agli anni ’90 quando una parte di mura crollò dalle parti di Pianoscarano. Ma non se ne è mai fatto niente. Mura splendide e antiche. “Tra le pochissime città – sottolinea Chiovelli – in Europa, assieme ad Avignone, l’altra città dei papi, ad avere la cinta muraria completamente intatta”. Quattro chilometri che nei punti più antichi a fine secolo compirà mille anni.


Viterbo - Renzo Chiovelli

Viterbo – Renzo Chiovelli


Il primo tratto delle mura si sviluppa infatti a partire dal 1095. Un lavoro che prosegue fino al XIII secolo, con la costruzione dell’ultima parte a valle Faul, e al XV con gli ultimi ritocchi.


Viterbo - La proposta di parco urbano

Viterbo – La proposta di parco urbano


“La parte più antica delle mura va da porta San Marco a porta San Pietro – ha sottolineato Chiovelli – con la città che ruotava prevalentemente attorno al colle del Duomo dove si trova palazzo dei Papi. Ad occuparsene furono soprattutto i capi famiglia. E lo riconosciamo da sconnessioni e cuciture. In alcuni punti si notano ancora le merlature dell’epoca inglobate all’interno dei passaggi successivi”.


Viterbo - Pio Marcoccia

Viterbo – Pio Marcoccia


Cambiano anche le tecniche costruttive. Dai blocchi ai conci, dalle pietrelle ai filari isometrici. Pezzi che poi si sovrappongono laddove necessario fino a comporre, in alcuni tratti, vere e proprie mappe su come una volta si difendeva una città.



 “Le mura perdono mano mano peso – ha poi aggiunto Chiovelli – nel momento in cui cominciano a non servire più”. A partire dall’utilizzo dell’artiglieria nelle guerre. “A un certo punto le porte sono servite solo a far pagare i dazi a chi entrava in città. Dopodiché, più niente”.


Viterbo - Centro storico - Valle Faul

Viterbo – Centro storico – Valle Faul


L’ultimo tratto delle mura è a valle Faul. Dove i viterbesi affrontarono Federico II di Svevia che stava assediando la città. Alla metà del XIII secolo. Un tratto di mura perfettamente conservato, grazie anche al lavoro di Pio Marcoccia che nel fine settimana lo ha aperto alla visita guidata organizzata dalla soprintendenza. Attorno ulivi secolari, vite e alberi di ogni genere disposti anche in modo tale da non impedire la vista sulle mura, la valle e buona parte del centro storico medievale di Viterbo. Qui ci sono anche i sotterranei dove si scontrarono i soldati di Federico che cercavano di entrare a Viterbo scavando dei tunnel e i soldati della città che li respinsero facendo altrettanto e facendoglisi di fronte. “Questo tratto di città – spiega infatti Chiovelli – era sostanzialmente difeso dalla sua conformazione fisica. Dalle rupi a ridosso della zona di Castel d’Asso e dagli orti che si trovavano a valle Faul. Federico attacca da qui non a caso”. “E’ l’ultimo tratto di mura che viene realizzato, e anche le tecniche difensive sono diverse. Più progredite e con più livelli”.



La speranza è quindi quella di un parco urbano delle mura medievali. “Un parco comunale – come ha sottolineato Chiovelli – che, oltre a valorizzare la città, creerebbe un vero e proprio polmone verde in pieno centro storico. Fondamentale dal punto di vista ambientale. Soprattutto oggi, in piena pandemia”.

Daniele Camilli


 Multimedia: Fotogallery: Le mura della cittàLa visita alle mura – Video: L’idea di parco urbanoQuando i viterbesi combattevano sottoterra…


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6 dicembre, 2021

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