Carabinieri e 118
Capranica – (sil.co.) – Lite in famiglia finisce a coltellate, in carcere per tentato omicidio il marito. Avrebbe rischiato di finire in tragedia il violento alterco esploso venerdì pomeriggio a casa di una coppia di Capranica. Ieri l’interrogatorio di garanzia.
La moglie, colpita da cinque fendenti – che ha riportato tre ferite da arma da taglio alla schiena e due sul torace – si sarebbe difesa. L’uomo avrebbe riportato delle lievi lesioni a una mano. I soccorritori del 118 hanno portato entrambi al pronto soccorso dove il presunto aggressore, giunto in stato di grande agitazione, sarebbe stato medicato e quindi sedato.
Lui è un 58enne originario di Roma il cui arresto è stato convalidato sabato mentre era in ospedale. Ieri, invece, è comparso davanti al gip Rita Cialoni, che due giorni prima si era riservata di decidere sulla misura e che lunedì ha disposto la custodia cautelare in carcere. Difeso dall’avvocato Federica Ambrogi, all’interrogatorio di garanzia, che si è svolto in videocollegamento per via del Covid, il marito si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nel frattempo sarebbe ancora tutta da chiarire la dinamica del violentissimo episodio avvenuto verso le 16,30 del 29 gennaio in un’abitazione di Capranica. Scattato l’allarme, lanciato dai vicini richiamati dalle urla, la donna è stata trovata all’esterno coi vestiti insanguinati, mentre il compagno è stato bloccato dai carabinieri mentre era ancora nella cucina di casa dove sarebbero avvenuti i fatti.
Dimesso dall’ospedale, il presunto aggressore si trova ora presso la casa lavoro con sezione circondariale di Vasto, in provincia di Chieti, per i consueti problemi di sovraffollamento a Mammagialla, ma dovrebbe essere trasferito presto a Viterbo, una volta terminato il periodo di quarantena anti-Covid cui vengono sottoposti tutti i detenuti al loro ingresso.
E’ invece tuttora ricoverata a Belcolle, in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, la vittima, una 53enne d’origine polacca, sottoposta a intervento chirurgico, per la quale si era pensato in un primo momento a un trasferimento al policlinico Gemelli di Roma. La donna, sentita nell’immediatezza dei fatti dagli investigatori, avrebbe già fornito la sua versione dell’accaduto ai militari della compagnia di Ronciglione.
Il futuro giudiziario del compagno è legato all’evolversi delle sue condizioni. Bisognerà stabilire, in particolare, se i colpi inferti erano in grado di provocare la morte e se c’era la volontà di uccidere. Solo all’esito delle indagini e dei successivi sviluppi sanitari, il gip deciderà se confermare l’imputazione di tentato omicidio o riqualificare l’ipotesi di reato in lesioni personali, più o meno gravi a seconda della prognosi.
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Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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