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Tribunale - Denunciato dalla vittima dopo l'ennesimo pestaggio - La donna in aula ha chiesto aiuto per il figlio

Picchia la madre e la costringe a vivere nel terrore, condannato a due anni

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Viterbo – (sil.co.) – Picchia la madre e la fa vivere in un clima di terrore e violenza per un decennio, condannato a due anni e un mese di reclusione per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Imputato un tossicodipendente colpito dal divieto di avvicinamento in seguito alla denuncia. La madre, pur non ritirando la querela, in aula aveva chiesto aiuto per il figlio.


Violenza sulle donne - foto di repertorio

Violenza sulle donne – Foto di repertorio


Imputato un giovane con gravi problemi di tossicodipendenza che non si è mai presentato in aula e del quale anche l’avvocato d’ufficio, Giuseppe Picchiarelli, avrebbe perso le tracce. Di lui si sa solo che, dopo essere stato colpito da divieto di avvicinamento, si sarebbe trasferito da Fabrica di Roma a Civita Castellana. 

La denuncia per lesioni è stata sporta dalla vittima il 27 novembre 2017 dopo l’ennesima aggressione. Il reato di maltrattamenti in famiglia è stato contestato all’indagato quando la donna, sentita a sommarie informazioni, ha raccontato non solo dell’ultimo pestaggio, ma anche di continue minacce da parte del figlio, che l’avrebbe costretta a vivere per almeno 10-12 anni in un clima di violenza generale e di terrore. 

Nessun dubbio sulle condotte violente dell’imputato per l’accusa, che ha chiesto due anni di reclusione, mentre la difesa ha sottolineato come nel corso del dibattimento non siano emerse prove certe della sussistenza dei maltrattamenti in famiglia. La stessa madre, pur non rimettendo la querela, ha chiesto in aula di aiutarlo.

Il giudice Silvia Mattei, dopo una breve camera di consiglio, ha condannato l’imputato a due anni e un mese in primo grado, ritenendolo colpevole di entrambi i reati. 


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28 maggio, 2021

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