Viterbo – Da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio. Al contrario di quello che qualche asino e piccolo truffatore mediatico ha capito. Ma un asino umano non capisce per definizione. Gli asini veri invece sono una cosa seria. Sono intelligenti e bellissimi, da curare con tutto l’affetto di cui hanno bisogno.
Giovanni Arena
Dicevamo, al di là di quel che possa pensare qualche sparuto truffatore e fuorilegge mediatico, la nostra petizione non era ad personam. Non riguardava Arena persona, ma tutta una amministrazione da lui guidata. Una classe dirigente che la città, per come è ridotta, e i cittadini dicono non adeguata e incapace.
E sottolineo: da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio.
Tutto è tanto vero che così abbiamo definito lo scopo della petizione: “La città allo sbando – Subito alle urne per eleggere una nuova amministrazione a Viterbo”. E non: “Cacciamo Arena”. Noi ci occupiamo di politica, da sempre. Facciamo ragionamenti. E non ci dedichiamo a diffamazioni gratuite ad alzo zero, come certi asini.
Tusciaweb, nella migliore tradizione giornalistica italiana e anglosassone, ha posto con forza una questione politica. Sì. Lo ha fatto con tutta la forza mediatica di cui è capace un giornale on line come il nostro, leader nel centro Italia. Ma tutta la forza di un giornale da 100mila lettori al giorno non sarebbe bastata, se avessimo posto una questione priva di senso. Se la petizione di Tusciaweb avesse chiesto una cosa che non era nell’aria, non avremmo mai superato le 5400 firme. Un politico di lungo corso quando ha visto la petizione mi ha detto: “Arrivare a 2mila sarebbe un successone per voi”. Io direi: per la città. Siamo arrivati a oltre 5400. Chi si riempie la bocca di fesserie a ogni piè sospinto, provi a fare la stessa cosa.
Purtroppo per gli scemi del villaggio che sparano corbellerie, tanto non li ascolta nessuno, chi scrive ha il difetto di venire, lo dico per la prima volta, dalla scuola di un gigante come Vittorio Somenzi che ci ha introdotto al pensiero di Bridgman, premio Nobel per la fisica nel 1946 e fondatore dell’operazionismo. La lettura del libro La logica della fisica moderna di Percy W. Bridgman, che Somenzi indicò, fu una rivelazione. Ci insegnò a ragionare. A pensare. A ragionare. Verbo sconosciuto per certi asini. Non mi dilungo ma, Somenzi ci fece conoscere, intendo di persona, Silvio Ceccato e Giuseppe Vaccarino. Insomma i padri, con lo stesso Somenzi, dell’operazionismo italiano ben diverso dall’originale. Insomma chi scrive fa solo ragionamenti politici, analisi politiche, prefigura fatti politici.
E confermo: da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio.
La realtà è che la città è veramente allo sbando e i cittadini non ne possono più. C’è chi si è posto e ha posto la domanda, in privato e pubblicamente: chi c’è dietro Tusciaweb e il suo direttore? Ovviamente l’asino politico/mediatico di turno vede il mondo con gli occhiali che si può permettere. Che gli sono naturali. Se è un falso giornalista pagato di nascosto da qualche politicante sfigato, come talvolta succede in alcune parti del mondo, pensa che dietro ogni mossa ci sia un contraccambio e non vede che dietro Tusciaweb c’è una città. Lo stato di una città. Il malumore di una città. Il dolore di cittadini costretti a vivere una città, sporca, abbandonata, insicura, pericolosa, con i monumenti deteriorati per la cecità dei suoi amministratori. Certo la responsabilità non può cadere tutta sull’amministrazione Arena. L’amministrazione Michelini/Fioroni era pessima, ne chiedemmo le dimissioni anche in quel caso. Ma ora l’impressione è che, dopo aver toccato il fondo, si sia iniziato a scavare. Con una politica scadente, familistica, fatta di mariti e mogli, di politici che manovrano falsi e/o pseudo giornali, di politici che si spacciano per giornalisti, priva di qualsiasi autorevolezza e capacità. Una politica ispirata alla filosofia: meglio un amministratore incapace, ma ubbidiente e mansueto, che capace. Che questa amministrazione sia incapace, sindaco Arena, lo si vede dai risultati.
E insisto: da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio.
Diceva un cocciuto e caparbio intellettuale palestinese: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi. Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete” (Matteo 7, 15 – 20). Sì, dai frutti si giudica un albero e una amministrazione. E, come dice il maestro di Galilea, ogni albero che dà frutti cattivi va tagliato. Direi anche: “Guardatevi dai falsi amministratori e dai falsi giornalisti…”. In questa marca sperduta dell’impero non ci facciamo mancare nulla.
Signor sindaco la sua giunta non ha dato frutti buoni. Nessuno che sia intervenuto nel dibattito provocato dalla petizione di Tusciaweb ha avuto il coraggio di dire il contrario. Nessuno ha detto: “Tutto falso, abbiamo fatto un ottimo lavoro”. E va sottolineato che per far parlare qualcuno minimamente a suo favore, sindaco, siamo stati costretti ad andare a cercarlo. Non lo abbiamo trovato. Tutti concordano che le cose non vanno.
E ribadisco: da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio.
Ieri si è scatenato anche l’assessore alla Cultura De Carolis che ha sentenziato: “Queste situazioni non sono più tollerabili”. Ha capito sindaco Arena? Queste situazioni non sono più tollerabili! E non lo dicono quei cattivoni di Tusciaweb, ma un suo assessore di fiducia, visto che lo tiene ancora in giunta.
Vede sindaco, la politica è una cosa seria, e va detto che lei è stato lasciato solo a prendersi tutte le “legnate”, non di Tusciaweb, ma della città. Dei cittadini che non ne possono più. Dei suoi assessori e consiglieri di maggioranza. I giornali possono poco, se i lettori la pensano diversamente. Se il mondo pensa diversamente. Possono poco anche giornali con oltre centomila lettori come il nostro.
E lei è stato fortunato, ché in questa città le opposizioni sono opposizioni da operetta. Altrimenti lo avrebbero messo politicamente in croce. Ma non son capaci.
Faccia, una volta tanto, un ragionamento politico, sindaco. Lei è circondato da un gruppo di amministratori in gran parte fatto di incapaci. Preoccupati del loro orticello e non della città. Qualcuno che poteva dare una mano è stato messo ai margini. Meglio seguire la logica moglie/marito, che affidare le leve della guida della città a qualcuno che sa come fare. Lei è circondato da una città allo stremo, diroccata e distrutta. Ne sono un paradigma le nostre fontane che stiamo perdendo. Lo dicono i leoni del grande Pio Fedi che si stanno sfarinando. Lo dice un quartiere storico come San Faustino, dove la gente ha paura a uscire la sera, o come il Pilastro e Santa Barbara. Per non parlare di San Pellegrino. Lei sindaco è circondato e isolato. Si fidi, si informi… come diceva il grande Totò.
Faccia allora un atto di verità e saggezza. Ridia la parola ai viterbesi e mandi a casa questa ciurmaglia di inetti che non l’ha neppure difesa. Forse la rieleggeranno. Buona fortuna.
Meglio passare alla storia come Celestino V che continuare a far danni. Chi ha orecchie, non da asino, per intendere, intenda.
E rimarco: da Arena comprerei un’auto usata e gli affiderei un nipotino per un pomeriggio.
Carlo Galeotti
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