Viterbo – “I lavoratori sono preoccupati e le scuole sono nel caos”. E’ il punto di vista della segretaria generale della Uil scuola di Viterbo Silvia Somigli. La reazione del sindacato al green pass obbligatorio per il personale negli istituti scolastici.
“A scuola con il green pass o con il tampone, questo dice il protocollo – sottolinea Somigli – e in conformità di legge il tampone è a carico del datore di lavoro. Il decreto del 6 agosto prevede il green pass per l’accesso ai locali. Il protocollo firmato rappresenta lo strumento per disciplinarlo in modo meno traumatico. Contiene impegni politici, dalle classi troppo numerose ai lavoratori fragili, che abbiamo ottenuto con un confronto molto impegnato ed impegnatici. Il ministro dovrà farsi carico di quanto sottoscritto”.
Viterbo – Silvia Somigli della Uil Scuola
“Le persone sono preoccupate e le scuole sono nel caos – spiega Silvia Somigli -. I vaccinati con lo Sputnik che non è riconosciuto dall’Aifa che debbono fare? Vaccino prenotato il 3 settembre, posso andare a scuola il primo? Saranno i collaboratori scolastici a fare la sanificazione delle scuole? Sono una minima parte dei quesiti che arrivano alla nostra segreteria provinciale. Lavoratori fragili, prenotazioni spostate, certificazioni in ritardo, persone pregiudizialmente contrarie. I casi sono diversi, ciò che conta è la libertà e superare lo scontro ideologico per il bene delle comunità scolastiche”.
Viterbo – Tampone in una scuola
La segretaria generale della Uil scuola fa il punto anche sul fronte dell’applicazione delle sanzioni da parte dei dirigenti scolastici. “In base alle disposizioni di legge e in caso di sanzione non è il preside che deve intervenire ma il prefetto. Quello della scuola è l’unico settore per il quale sono state previste anche sanzioni economiche. Mettere le mani in tasca ai lavoratori non presagisce nulla di buono. I dispositivi di tutela e i tamponi non possono essere a carico dei lavoratori. Una vera e propria vessazione. Sarà il caos”.
“Per questo – conclude Somigli – rilanciamo la nostra proposta di moratoria in modo da permettere alle scuole di organizzarsi e al parlamento di convertire in legge il decreto che va profondamente cambiato. La gestione di questa fase sarà difficilissima e non potrà essere fatta autoritativamente. L’idea di governare la scuola con le circolari ha già mostrato tutti i suoi limiti negli anni scorsi”.
Daniele Camilli
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