Viterbo – (sil.co.) – La conosce su Facebook, lo deruba al primo appuntamento. D’accordo con la polizia, lui la invita di nuovo, ma stavolta le tende una trappola. Con delle banconote segnate con la sua data di nascita.
Polizia – Squadra Volante
Vittima un viterbese che a febbraio 2017 ha preso appuntamento per un caffè, in un bar del capoluogo, a una donna conosciuta tramite il popolare social network.
Dopo avere simpatizzato virtualmente, la coppia decide di incontrarsi per vedere se può svilupparsi un rapporto anche nel mondo reale. Ma una volta tornato a casa l’uomo ha l’amara sorpresa di scoprire di essere stato derubato. Aprendo il portafoglio scopre che mancano dei soldi ed è sicuro che solo lei possa avergli sfilati.
Non sapendo cosa fare va in questura. E la polizia gli dà un consiglio: dare alla presunta ladra un secondo appuntamento, mettere nel borsello delle banconote “segnate” in modo da renderle riconoscibili e vedere come va a finire per scoprire se i suoi sospetti sono giusti.
Insomma, d’accordo con gli agenti, contatta nuovamente la “maliarda” e le tende una trappola.
Una trappola in cui la donna casca in pieno, tanto da essere sotto processo per furto aggravato davanti al giudice Roberto Colonnello, che martedì ha ascoltato uno dei poliziotti delle volanti che l’hanno incastrata.
“La vittima, su nostro consiglio, ha contrassegnato le banconote scrivendoci a penna la sua data di nascita”, ha spiegato.
“Una volta al bar, l’imputata gli ha detto di sentir freddo e se poteva mettersi sulle spalle il suo giaccone. Dopo di che è andata in bagno, tornando al tavolo come se nulla fosse”, ha proseguito il testimone.
“Non appena rientrata in possesso della giacca, la parte offesa ha controllato il portafogli, scoprendo che, come previsto, c’era stato un altro ammanco. Ci ha chiamati e abbiamo trovato addosso all’attuale imputata le banconote segnate con la sua data di nascita scritta a penna”.
Il processo è stato rinviato a febbraio per la discussione e la sentenza che dunque, salvo imprevisti, arriverà dopo cinque anni.
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