Sabrina Beccalli e Alessandro Pasini
Crema – Ad uccidere Sabrina Beccalli, la 39enne ritrovata carbonizzata nella sua auto a Crema, non è stato l’amico Alessandro Pasini. L’uomo, 46 anni, è stato assolto dall’accusa di omicidio volontario dai giudici del tribunale perché “il fatto non sussiste”. È stato invece condannato a 6 anni per distruzione di cadavere, dal momento che secondo l’accusa sarebbe stato lui a dare alle fiamme il corpo di Sabrina e per incendio doloso.
Il gup ne ha comunque disposto la scarcerazione.
Stando a quanto ricostruito, Pasini, che si è sempre proclamato innocente, avrebbe ammesso di aver trascorso con Sabrina la notte tra il 14 e il 15 agosto del 2020, di aver consumato droga insieme e di essere stato preso dal panico di fronte alla sua morte per overdose. Per questo avrebbe deciso di disfarsi del cadavere.
Il pubblico ministero, Lisa Saccaro, che ha scritto la sua requisitoria in dodici pagine, aveva chiesto al giudice per l’udienza preliminare una condanna a 28 anni, frutto di un calcolo che teneva conto di 30 anni per omicidio volontario, 12 per occultamento e distruzione di cadavere, incendio e crollo di edificio per un totale di 42 anni scontati del terzo previsto dal rito abbreviato. Per Pasini è arrivata una condanna a 6 anni per distruzione di cadavere e l’assoluzione dall’accusa di omicidio volontario.
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