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Tribunale - "Operazione Giardinetti" - Giudicato incapace di intendere e di volere dopo l'arresto, fu ricoverato in una struttura protetta

Spacciavano vicino ai giochi per bambini, perizia psichiatrica per uno dei pusher

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Montefiascone - Le immagini realizzate ed elaborate dai carabinieri dell'operazione Giardinetti

Montefiascone – Le immagini realizzate ed elaborate dai carabinieri dell’operazione Giardinetti


Montefiascone – (sil.co.) – Operazione “Giardinetti”, disposta la perizia psichiatrica su uno dei due giovani a processo davanti al collegio con la pesante accusa di spaccio a minori, oltretutto alla presenza di bambini.

Gli imputati sono due dei dieci giovani incastrati dalle telecamere, tra cui quattro minorenni, mentre, secondo l’accusa, fumavano e si scambiavano hashish sulla scalinata dei giardini di piazzale Roma, a Montefiascone, vicino ai giochi per i bimbi. 

Uno dei due, oggi 29enne, fu arrestato a marzo 2017 assieme ad altri quattro presunti pusher maggiorenni mentre quattro furono i minorenni segnalati alle autorità competenti. L’altro imputato è uno degli indagati rimasti a suo tempo a piede libero, difeso dall’avvocato Angelo Di Silvio.

All’udienza dello scorso 24 settembre, il difensore Mirko Bandiera ha chiesto un “supplemento” di perizia psichiatrica, dopo quella disposta a suo tempo dal gup, secondo cui il 29enne era incapace di intendere e di volere, per cui fu ricoverato in una struttura protetta, per stabilire le sue attuali condizioni e se sia socialmente pericoloso.


L'avvocato Mirko Bandiera - Presidente uscente della camera penale di Viterbi

 L’avvocato Mirko Bandiera


Accogliendo la richiesta del legale, ieri il collegio presieduto dal giudice Elisabetta Massini ha nominato come consulente la psichiatra Tiziana Amici, la cui perizia sarà illustrata in aula il prossimo 30 marzo. 

Le indagini hanno subito una stretta nell’estate del 2016, a settembre, quando i carabinieri, non riuscendo a mettere a segno alcun blitz per via dell’ampia visibilità che c’è dall’interno verso la piazza, ottennero di poter spiare cosa accadeva all’interno di prato giardino installando delle telecamere. Fecero scalpore i minori identificati dai carabinieri, tutti studenti delle superiori tra i 16 e i 17 anni.

Lo spaccio, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto quotidianamente, dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata. La droga, celata in piante e cespugli e nei luoghi più nascosti del parco, sarebbe stata confezionata e consumata sul momento. Nella maggior parte dei casi gli assuntori avrebbero fumato gli spinelli subito dopo averli acquistati, così da rendere vano qualsiasi controllo all’uscita dai giardini. 

Un anno dopo la maxioperazione, a marzo 2018, la vicenda si è chiusa col “perdono giudiziale”, ovvero l’estinzione del reato, per le due baby-pusher minorenni, all’epoca di 16 e 17 anni, difese dagli avvocati Samuele De Santis e Paolo Delle Monache. Affidamento in prova invece per un giovanissimo, anche lui minorenne all’epoca dei fatti.


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2 dicembre, 2021

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