Viterbo – (sil.co.) – Baby squillo a San Faustino, alla sbarra per sfruttamento della prostituzione un 37enne d’origine romena. E’ il seguito giudiziario dell’operazione “Libertà”.
L’uomo era stato arrestato nel 2015 a Viterbo per sfruttamento della prostituzione minorile con una coppia di coniugi di 27 e 25 anni, anch’essi originari dell’est europeo.
Il sesso a pagamento avrebbe fruttato a chi lo gestiva sui 1500 euro al giorno, il 20-30 per cento dei quali alle escort in erba, pagate tra i 50 e i 100 euro a prestazione.
Il terzetto avrebbe fatto prostituire in un appartamento di Viterbo, in via delle Mura, vicino alla chiesa della Trinità, e anche a Terni, due giovanissime connazionali, una ragazza appena diciottenne e l’altra ancora minorenne, quest’ultima nipote della donna finita in manette.
Lo “zio” e la “zia”, sono stati già condannati: a 9 e 7 anni in primo grado e a tre anni e otto mesi e tre anni e quattro mesi in appello. Per il 37enne, invece, anche difeso dall’avvocato Luigi Mancini, il processo si è appena aperto. Entrerà nel vivo il prossimo 16 ottobre.
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