Condividi:Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
Viterbo - Francesco Mattioli (presidente circolo Arci): "La normativa del governo ci impedisce di restare aperti e non sappiamo più come trovare le risorse per andare avanti" - FOTO E VIDEO
Viterbo – Quando Jurij Gagarin nel ’61 volò a bordo della Vostok 1, Francesco Mattioli nemmeno era nato. Sei anni fa, quando decise di aprire il circolo Arci a Pianoscarano, a Viterbo, l’ha dedicato a lui. Al Cosmonauta sovietico, il primo uomo a finire nello spazio.
Il Cosmonauta a Pianoscarano adesso rischia di chiudere, perché le normative anti Covid imposte dal governo impediscono alle associazioni di tenere aperti i locali che gestiscono, incassare e quindi andare avanti. Ossia pagare affitti e bollette. Continuando ad essere quello che sono sempre stati. Come il Cosmonauta a Pianoscarano. Un punto di riferimento per il quartiere. Una situazione che riguarda diverse realtà associative del viterbese al punto che ventidue di esse hanno sottoscritto un documento condiviso in cui chiedono alle istituzioni di riconoscerne il ruolo e scongiurarne in tutti i modi la fine.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
“Non possiamo aprire – spiega Mattioli – perché le normative ce lo impediscono. E questo per noi significa non avere le risorse per poter garantire la sopravvivenza del locale”.
Francesco Mattioli ha 52 anni ed è presidente del circolo Arci Il Cosmonauta di Pianoscarano dove da anni si fanno attività culturali e organizzano eventi e cene. Qualità al servizio di persone e quartiere. Un punto di incontro e dialogo. Per tutti. Da tutta Viterbo. Il padre, Italo, è stato una colonna del partito comunista. Tant’è che nel gennaio dell’81 il partito gli ha dato pure una medaglia. “Per la sua trentennale militanza”.
“Sono legato a questo posto – racconta Francesco Mattioli – fin da quando ero bambino. Mi ricordo le caramelle sfuse e le bibite che potevi prendere come e quando volevi, lasciando il dovuto. Tutto era basato sulla fiducia”.
Viterbo – Francesco Mattioli del Cosmonauta
Dove adesso c’è il Cosmonauta c’era infatti uno dei primi circoli Arci di Viterbo. Voluto nel 1954 da Luigi Petroselli, che abitava lì vicino, in via della Fontana 41. Il primo sindaco comunista di Roma, dal 1979 all’81. Ottobre, quando morì poco dopo una riunione del partito. Come Enrico Berlinguer, segretario nazionale dei comunisti italiani, appena 3 anni dopo. Luigi Petroselli è stato il sindaco più amato della capitale. Al punto che i romani gli hanno dedicato una delle vie principali della città. A ridosso del Campidoglio. A Pianoscarano, Petroselli se lo ricordano tutti.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
Lì accanto, una sede storica del Pci viterbese, la Biferali, che alla fine il partito ha anche acquistato. Motivo di riscatto per un intero quartiere, a cavallo tra porta del Carmine, dove c’è pure una fabbrica che produce farina, e San Pellegrino. Pianoscarano, la Trastevere di Viterbo, perché nel corso dei decenni, come Trastevere a Roma fino a 40 anni fa, ha mantenuto i suoi tratti caratteristici. “Un posto particolare – dice il presidente di Arci Lazio, Marco Trulli -, un posto popolare che non si trova quasi più”.
“Il Cosmonauta rischia di chiudere”, commenta Trulli, presidente Arci, critico e curatore d’arte, punto di riferimento del mondo culturale viterbese. Un’attività, la sua, riconosciuta a livello nazionale.
Viterbo – Il riconoscimento dato dal Pci a Italo Mattioli
“Con le nuove disposizioni del governo – spiega infatti il presidente di Arci Lazio – questi luoghi di partecipazione, fondamentali per il tessuto sociale dove agiscono, non hanno più modo di raccogliere le risorse necessarie per andare avanti e pagare affitti e bollette. Per questo abbiamo chiesto a comune e regione di intervenire. Con sostegni concreti e un fondo che possa permettere a queste realtà di superare la difficilissima fase che ci aspetta, di fatto un secondo lockdown. Per sopravvivere, ed evitare di chiudere per sempre i battenti”.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
Il Cosmonauta in questi 6 anni di attività ha organizzato incontri, presentazione di libri, film, cene. Il Cosmonauta ha messo insieme un quartiere, dandogli voce e contribuendo a strutturarne e consolidarne l’identità. In nome della Costituzione e di una lunga tradizione di lotte e conquiste che ha visto anche Pianoscarano come protagonista. Una storia collettiva di partecipazione e democrazia.
Viterbo – Marco Trulli di Arci Lazio
“Durante il periodo di chiusura a causa del virus – sottolinea Mattioli – abbiamo avuto grosse difficoltà per pagare affitto e bollette. Non c’erano introiti per andare avanti. Queste difficoltà le abbiamo superare grazie all’abbraccio dei nostri soci che hanno fatto una sottoscrizione che ci ha permesso di sopravvivere. Questa seconda ondata del Covid ci lascia preoccupati e non sappiamo se riusciremo ad andare avanti. La nostra è una resistenza che si ricollega a una tradizione, cosa che ci permette di andare avanti”.
Viterbo – Il mercato contadino di Pianoscarano
La tradizione è quella del partito comunista. E della resistenza partigiana. Di cui Francesco Mattioli, e l’Arci in generale, sono figli. Un punto di riferimento tenuto vivo grazie anche al lavoro di Marco Trulli, un tempo rappresentante degli studenti dell’università degli studi della Tuscia che, oggi, ha anche una sede nel quartiere di Pianoscarano. Il complesso di San Carlo, dove l’università ha organizzato in particolar modo le facoltà umanistiche. Da giurisprudenza a scienze politiche. Nel cuore del quartiere, a ridosso delle mura medievali e della splendida fontana che si trova al centro della piazza principale, dove ci sono anche un bar, un tabaccaio, un alimentari e di fatto la vita sociale del quartiere. A pochi passi dal Cosmonauta.
Viterbo – Lucia Ferrante della Rete degli studenti e di Aucs
Qualche giorno fa, grazie a Trulli e a tutta un’altra serie di associazioni di volontariato e promozione sociale del viterbese, il terzo settore della città ha preso posizione, con un documento condiviso. In cui si chiede a comune e regione di intervenire. Per non lasciar morire un pezzo fondamentale non solo dell’associazionismo sociale ma del welfare dell’emergenza. realtà che hanno contribuito enormemente a superare il primo lockdown. Organizzando la distribuzione di generi alimentari e la diffusione di notizie e informazioni tra i settori più in difficoltà della popolazione.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
Il Cosmonauta è inoltre un punto di riferimento per il mondo studentesco. “Al Cosmonauta – ha dichiarato in fatti Lucia Ferrante della Rete degli studenti e di Aucs – abbiamo trovato casa. Un luogo dove riunirci, organizzarci, preparare le iniziative. Se il Cosmonauta chiude, a risentirne sarà tutto un tessuto sociale. Non gli studenti, ma i cittadini, i lavoratori, chi è stato sempre accolto dal Cosmonauta. Senza distinzione alcuna. Il Cosmonauta è patrimonio di tutti, patrimonio di quartiere e della città intera”.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
Il circolo Arci diretto da Mattioli ha due entrate. Una su via Sant’Andrea e l’altra che si affaccia su piazza della Polveriera dove ogni fine settimana c’è un mercato contadino con i prodotti tipici e a chilometro zero del territorio. Sui muri del Cosmonauta ci sono Allende, Che Guevara, Pasolini, Arancia Meccanica e un manifesto del Rocky Horror Picture Show, musical capolavoro degli anni ’70. Attorno, tavoli, sedie, un camino. Un ambiente confidenziale e familiare. Fuori un giardino bellissimo che s’apre al quartiere, e alla sua storia. Popolare, proletaria, comunista. Partigiana. A Viterbo.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
“Abbiamo sempre rispettato tutte le normative – ha concluso Francesco Mattioli – Cosa che è stata anche una spesa. E adesso dobbiamo stare chiusi, senza prospettiva e col rischio di sparire”.
Viterbo – Il circolo Arci Il Cosmonauta
Infine, in fondo a una delle sale, Antonio Gramsci, fondatore del partito comunista italiano. Morto in carcere, ucciso dai fascisti, nel 1937. E una sua citazione, che dice: “la cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore. E’ presa di possesso della propria personalità e conquista di coscienza superiore per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storica, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”.