Viterbo – Revoca licenza al Divino bar, arriva l’ordinanza del comune.
Il 19 novembre era partita la richiesta da parte della prefettura e il giorno stesso a palazzo dei Priori hanno provveduto, facendo partire gli atti conseguenti. La revoca della licenza con relativa chiusura dell’esercizio pubblico a piazza Martiri d’Ungheria e riconsegna della licenza in originale.
“Contro il presente provvedimento, adottato su ordine dell’autorità prefettizia – riporta l’ordinanza – può essere presentato ricorso entro 60 giorni dalla notifica al Tribunale Amministrativo Regionale ovvero entro 120 giorni dalla notifica, al Presidente della Repubblica, nei termini e modi previsti dalla legge”.
Il provvedimento prefettizio parlava chiaro: “La motivazione che sostanzia l’adozione del provvedimento – riporta ancora l’ordinanza – è da considerarsi quella comunicata, alla prefettura di Viterbo, nella nota della compagnia dei carabinieri di Viterbo, che definisce il pubblico esercizio: essere divenuto pure un punto di ritrovo di persone, nella maggior parte dei casi di nazionalità straniera, gravate da numerosi pregiudizi di polizia e penali”.
Nel documento a firma del prefetto Giovanni Bruno si specificava come: “frequentare soggetti pregiudicati e socialmente pericolosi può integrare un motivo di turbamento dell’ordine pubblico e della sicurezza, ove riferite al titolare di una licenza relativa a un esercizio di pubblica frequentazione”.
– Ordine e sicurezza, ritiro della licenza del Divino bar
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