Roma – Il Lazio verso la zona rossa. Con i contagi in rapido aumento e un indice Rt che schizza a 1.3, la regione dal prossimo 15 marzo potrebbe passare alla fascia più restrittiva di misure anti-Covid. Scuole chiuse e didattica a distanza per gli studenti, vietati gli spostamenti fuori casa se non per motivi di lavoro, salute ed emergenza, negozi chiusi e per bar e ristoranti possibile solo la consegna a domicilio.
Lockdown
Sono queste le regole che scatteranno con ogni probabilità da lunedì per la regione, unica in Italia a compiere un doppio salto dallo zona gialla a quella rossa. La decisione finale è attesa per questo pomeriggio. A lanciare l’allarme nelle ore scorse era stato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: “È probabile che la regione diventi zona rossa perché abbiamo un Rt a 1,31, ed essendo superiore ad 1,25 diventa una sorta di dato automatico”.
“È pur vero che la pressione sugli ospedali non ha raggiunto le soglie che conoscono altre regioni – ha aggiunto l’assessore – Noi siamo molto al di sotto della soglia di allerta e anche il tasso di incidenza è lontano dai 250 casi per 100mila abitanti. Però sono valutazioni della cabina di regia nazionale e noi ci rimettiamo alle loro decisioni. In linea di massima l’Rt ci colloca in una condizione di ulteriori restrizioni, molto probabilmente in zona rossa”.
Ma il Lazio non è l’unica regione a rischiare il cambio di colore e misure più stringenti per contenere la terza ondata di contagi. Rischiano di passare alla zona rossa Bolzano, Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Marche. Da lunedì anche la Lombardia cambierà colore, tornando rossa per decisione delle autorità regionali.
Sono invece nove le regioni quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Toscana e Valle d’Aosta. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.
Intanto il consiglio dei ministri nella mattinata di oggi ha varato il nuovo decreto Covid, con misure in vigore dal 15 marzo fino al 6 aprile. Il documento prevede il passaggio in automatico in zona rossa per quelle regioni che registreranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti e la scomparsa della zona gialla. Dal 15 marzo fino al 2 aprile e per la giornata del 6 aprile le regioni che avranno dati da zona gialla saranno comunque “messe” in zona arancione.
Il decreto blinda le festività di Pasqua: l’Italia intera il 3, il 4 e il 5 aprile diventerà zona rossa. “Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale – viene spiegato – Sarà comunque possibile spostarsi all’interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone”.
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